Un problema che non conosce ancora soluzione. Per l’ennesima volta in questi mesi, i collegi giudicanti rispondono mutando la forma e non la sostanza. Tutti, cioè, si ritengono incompetenti in materia. Il trend è sempre lo stesso: prendo atto delle vostre perplessità, ma dovete rivolgervi presso altri organi. Stavolta è toccato al TAR del Lazio, dopo che lo stesso Tribunale amministrativo aveva clamorosamente smentito se stesso sulla dichiarazione di inammissibilità pronunciata l’11 settembre scorso dal Collegio di garanzia del Coni.
Il decidere-non decidere o, se preferite, la ricerca continua e sistematica di non assumersi alcun tipo di responsabilità genera una fase perennemente di stallo su una vicenda divenuta ormai farsesca. Abbiamo speso fiumi di parole sull’incongruità della giustizia sportiva, sui danni enormi che stanno subendo tifosi, giocatori e società purtroppo coinvolte in questo caos. Ma la battaglia legale non si esaurisce qui. Giusto proseguire la lotta a tutela dei propri diritti inopinatamente calpestati.
Il Catania ci crede ancora e per primo ha deciso di puntare sulla strada alternativa del Tribunale Federale Nazionale, il quale oggi, venerdì 28 settembre alle ore 14.00, entrerà nel merito degli atti che il 13 agosto scorso hanno mutato il format della Serie B a 19 squadre. Ci saranno davvero i margini per una decisione che annulli gli atti e ripristini il format a 22 formazioni partecipanti, ripescando tra le altre il Catania, oppure assisteremo ad un nuovo colpo di scena? La sensazione è che, prima o poi, chi ha condotto la regia di questo disastro pagherà un conto salatissimo.
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