LEGROTTAGLIE: “Carenza di fair play nel calcio. Non rinuncio alla mia fede, credendo in me stesso sono diventato calciatore”

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Nicola Legrottaglie

L’ex difensore del Catania Nicola Legrottaglie parla a ilposticipo.it del suo rapporto con il mondo del calcio, di fede religiosa e prospettive per la carriera:

“Seguo sempre il calcio, cerco di studiare, ma ho sempre un forte impegno. Servo Dio nel sociale e quindi organizzo incontri sui valori e sui principi cristiani. Anche qui a Cagliari cerco di dare la possibilità alle persone di conoscersi, di vivere una vita più piena. Aiutarli a vivere una relazione spirituale con sé stessi, in modo da godere appieno del mondo che li circonda. Il momento più positivo è senza dubbio legato al mio esordio in Nazionale. Ma anche il momento più negativo è anch’esso il migliore. Perché ho avuto la conoscenza di Dio che mi ha cambiato ed è stata la scoperta più bella della mia vita. Non avrei capito tante cose, se non avessi passato quel momento”.

“Ho sempre creduto nelle mie qualità, ma ero consapevole dei miei limiti dettati da problemi fisici e strutturali. Ho spesso combattuto con la pubalgia. Però quando sono arrivato ad alti livelli mi sono sentito orgoglioso. Credendo in me stesso sono riuscito a diventare calciatore. Un giorno mi sono guardato e mi sono detto ‘ce l’ho fatta’. Non sarò stato il migliore, ma è stato bello raggiungere un obiettivo che sognavo da piccolo”.

“La mia fede oggetto di prese in giro in campo? C’erano i maleducati. Gente arrabbiata con sé stessa. E tiravano fuori argomenti e critiche in campo. Ne ho visti tanti, non sto qui a fare nomi, ma ricordo che in parecchi facevano i bulli e gli stupidi ma non cadevo nella trappola. Non mi sono mai vergognato e mai lo farò. Non certo perché qualcuno mi definisce diverso da lui”.

“Dobbiamo enfatizzare i valori non gli sponsor, i soldi e il materialismo. Riequilibrare il sistema di valori è fondamentale. Spesso vedo raccattapalle che rubano secondi nascondendo i palloni. È una cultura che mira a ‘fregare’ l’avversario. È gravemente antisportivo. Il calcio è uno degli sport dove c’è meno fair play. In altre discipline c’è molta più onestà. Noi dobbiamo crescere anche in questo.

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