NOCE: “Catania sfortunato a Trapani, sogno di arrivare più in alto possibile”

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Mario Noce
foto calciocatania.it

Fine del prestito al Cesena per il difensore Mario Noce, che torna al Catania. Il ragazzo catanese, autore di una brillante stagione in Serie D contribuendo alla vittoria del campionato, sogna di affermarsi alle pendici dell’Etna. Ecco un estratto dell’intervista rilasciata al quotidiano La Sicilia:

“Ho avuto tanto spazio in una piazza incredibile che ci ha sempre supportato. Giocare davanti a diecimila spettatori in uno stadio come il ‘Manuzzi’ non capita tutti i giorni. Se dovessi rimanere al Catania mi auguro di debuttare al ‘Massimino’, dopo avere vissuto l’emozione indescrivibile di giocare titolare una partita di Coppa Italia con la maglia della mia città a Foggia. Sono al Catania dai Pulcini, da quando c’era Massannuziata. Emozioni pure, esperienze che mi hanno dato tantissimo. Sogno di arrivare più in alto possibile. L’avventura del Catania nei Play Off? Sino alla fine ho visto le partite, speravo che si arrivasse in B. Siamo stati sfortunati. Oggi sto vivendo un momento duro, mi è mancato papà, era il mio punto di riferimento su tutto, nella vita e nel calcio. Mi diceva di essere positivo anche nei momenti brutti, di restare con i piedi per terra. Ricordo la telefonata di Foggia, mi chiamò a fine partita, era contentissimo, ma mi invitò a non esaltarmi e a continuare a lavorare con grande costanza. Seguirò sempre queste parole”.

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1 COMMENTO

  1. A Questo ragazzo vorrei fare un plauso e un grosso in bocca al lupo.Primo per le parole sagge e pacate, secondo perchè si vede che incarna nel cuore e nella mente quello che l’amore per il Catania.Un vero tifoso e giocatore della cantera che Zio Pietro da sempre ha curato.Ha avuto la sfortuna di vivere il dramma di perdere il suo mentore e guida spirituale,il papà che ha avuto una mattina di incontrare un balordo che gli ha spezzato la vita,lui che in vespa percorreva ordinatamente la sua corsia e ammazzato da un’altro dell’età del figlio,per un’imprudenza.Ho avuto la sfortuna di vedere la salma del papà a terra coperta e per me che per 17 anni ho fatto 118 è stata una sensazione strana di rivivere il film gia’ visto tantissime volte per la strafottenza umana.Rinnovo gli auguri a questo giovane e che Pietro gli dia un’opportunità invece magari di andare a guardare in altri lidi,dove pescare magari ragazzi non all’altezza del Catania,dove indiginalità e appartenenza sono vincoli imprenscindibili.

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