CATANIA: “Sembra di stare qui da una vita, giornata emozionante ad Avellino. Darò tutto, spero di arrivare in doppia cifra”

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Pomeriggio di presentazione anche per il neo acquisto Emanuele Catania a Torre del Grifo. Queste le sue prime parole da giocatore rossazzurro:

“Voglio ringraziare il Direttore ed il Catania per avermi dato questa grande possibilità. A 38 anni non era facile, rappresenta un motivo d’orgoglio ulteriore. I compagni mi hanno accolto benissimo, sembra di stare qui da una vita e questa è una cosa importante. Posso essere d’aiuto nello spogliatoio soprattutto ai più giovani. Io ogni volta che avevo la possibilità di andare a vedere una partita del Catania, lo facevo. Ricordo il 7-0 di Roma, giornata bellissima per i tifosi nonostante il passivo”.

“Dobbiamo tutti insieme ripagare la gente dando il massimo per provare a portare il Catania più in alto possibile. Conoscendo bene questo torneo, sono convinto che i campionati li vinca sempre il gruppo. Non ho scelto la maglia n.46, l’avrei voluta ma non era possibile per il numero di giocatori presenti in rosa. Ho preso il 19, l’importante è essere qui. Abito a San Giovanni Galermo. I primi calci li ho dati alla Meridiana, poi ho lasciato il calcio per un periodo perchè andavo ancora a scuola. Ho ripreso con la Pirandello Allievi e da lì sono andato a Palagonia all’età di 18 anni, successivamente ho fatto tappa ad Acireale”.

Era un mio sogno esordire in rossazzurro, ad Avellino ho vissuto una giornata emozionante. Abbiamo fatto bene, disputando una buona gara e vincendo. Io sono a disposizione del mister, quando chiamato in causa spero di esserci sempre. Non importa se per 10, 20 o 30 minuti. Chiaramente da solo non posso fare niente, come dicevo prima il contributo dovrà essere collettivo. Mi auguro di arrivare in doppia cifra ma non sarà facile, io darò tutto me stesso e questo lo posso assicurare”.

Mbende? E’ un giocatore importante per questa categoria a livello fisico e tecnico. Troverà il suo spazio, potrà darci una grossa mano. Come mi trovo nel ruolo di esterno d’attacco nel 4-3-3 di Camplone? Negli ultimi anni ho giocato in altro modo. Il ruolo di esterno però l’ho fatto spesso in passato ed abbastanza bene. Col mister si gioca a calcio. All’occorrenza potrei anche giostrare in una posizione diversa. Com’è nata la trattativa? C’era stato un piccolo aggancio, da un lato speravo che l’operazione andasse in porto ma dall’altro immaginavo che sarebbe finita come ogni anno. Invece ci siamo sentiti e, a quel punto, è stato facilissimo concludere la trattativa”.

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