ESCLUSIVA – Borghi: “Catania, mercato di gennaio incognita. Lucarelli? Non amo i cavalli di ritorno. Catanzaro, cambio Auteri azzardato”

0
1405

Una delle colonne storiche del Calcio Catania anni ’80, l’ex attaccante Carlo Borghi autore di una trentina di gol in rossazzurro e con trascorsi anche al Catanzaro, analizza il momento delicato attraversato dalle due squadre in vista del match di domenica sera al “Ceravolo”. Con particolare attenzione riservata alla formazione dell’Elefante:

Carlo, la classifica di Catania e Catanzaro piange. Un tuo giudizio su quanto sta accadendo.
“Il campionato è lungo, però dopo pochi mesi il distacco dai piani alti della classifica è già importante. -14 punti dalla Reggina per il Catania, -13 per il Catanzaro sono troppi. Fermo restando che c’è ancora il tempo per recuperare. Sono due città che, visto il loro passato glorioso, meritano altri palcoscenici. Però negli ultimi anni, nonostante l’obiettivo sia quello della promozione, per un motivo o per l’altro non lo raggiungono. Soprattutto il Catania, che parte regolarmente con i favori del pronostico ma purtroppo gli manca sempre qualcosa. Può anche capitare di vedere il Catania in C, ma adesso è passato un pò di tempo. Sembra che non sia un problema di facile soluzione”.

Quali potrebbero essere le cause per i rossazzurri?
“Determinati acquisti che non rendono come dovrebbero, magari anche una gestione della squadra sbagliata. I motivi possono essere tanti. Bisogna tenere presente che giocatori si trovano in un ambiente che in pochissime altre città riscontrano. Un ambiente caldo dove la squadra è molto seguita e c’è una grossa pressione. Catania è una città con grandi pretese e questo potrebbe influire sul rendimento dei giocatori”.

Può avere inciso anche l’esclusione iniziale di uomini-spogliatoio come Biagianti, Marchese e Bucolo?
“Sono situazioni che non fanno bene al gruppo ed all’ambiente tutto. Non so perchè la società sia arrivata a tanto, non conosco i motivi. In questi casi però anche nella tifoseria poi nascono le fazioni. Si evidenziano spaccature tra società, tifosi e giocatori. La compattezza è fondamentale. Questi screzi e divisioni sfociano in contestazioni e diventa difficile, poi, risalire”.

Forse servirebbero più uomini di temperamento e carattere?
“Ripeto, c’è una grossa pressione sui giocatori. E non tutti i componenti della rosa la reggono allo stesso modo. In questi anni di Lega Pro io non penso che la dirigenza si sia mossa esclusivamente prendendo gente di classe. Una cosa è certa: servono gli attribuiti in una piazza come Catania”.

Qualche addetto ai lavori ritiene utile fare un cambiamento radicale a fine stagione, che riguardi anche i senatori. Sei d’accordo?
“Puoi anche fare un cambiamento radicale. Sono valutazioni che si fanno a fine anno. Solitamente il rendimento dei senatori è superiore rispetto a quello degli altri, anche ai miei tempi era così. Non è mica semplice andare a rimpiazzare sul mercato gente come Lodi e Biagianti. Per farlo, serve un’attenta valutazione tenendo anche conto del contesto di gruppo”.

Il mercato di gennaio può venire in soccorso del Catania?
“Essere sempre sotto l’occhio della critica non aiuta a migliorare il rendimento perchè ci sono giocatori che reagiscono in una determinata maniera, chi in un’altra. Catania è un ambiente molto particolare e difficile. Poi c’è da dire che le società a gennaio non si privano dei calciatori migliori. Il mercato di riparazione è un’incognita perchè non sempre riesci a centrare gli obiettivi. Devi amalgamare i nuovi coi vecchi, passano le domeniche e diventa difficile poi recuperare il gap dalle prime della classe. Gli errori non vanno fatti secondo me nel calciomercato estivo. Ci può essere un piccolo cambiamento a gennaio, ma cambiare parecchi uomini non è positivo”.

Lucarelli è tornato alla guida del Catania, mentre il Catanzaro ha scelto Grassadonia. Scelte azzardate o condivisibili?
“Ricordo che Lucarelli fu abbastanza contestato dalla piazza. Sicuramente è il meno peggio tra gli allenatori che si sono susseguiti a Catania in questi anni. Ovviamente lo dico in base ai risultati, senza sminuirne il valore. Non mi aspettavo tornasse in Sicilia. E’ una sorpresa per tanti, me compreso che non sono un amante dei cavalli di ritorno. Il Catania prende sempre allenatori quotati sulla carta, poi purtroppo non sempre le cose vanno bene e le colpe non sono esclusivamente loro. A Catanzaro è andato via Auteri ed è stato un cambio azzardato, a mio avviso. Anche perchè Auteri era ben visto dalla tifoseria. E’ stata una sorpresa per tutti. Poi bisogna vedere cosa c’è dietro, tante cose non le possiamo sapere. Di solito l’allenatore è sempre colui che paga per tutti gli errori della società e della dirigenza nella costruzione della rosa”.

Si ringrazia Carlo Borghi per la gentile concessione dell’intervista.

***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

© RIPRODUZIONE DEL TESTO, TOTALE O PARZIALE, CONSENTITA ESCLUSIVAMENTE CITANDO LA FONTE – Qualunque violazione del diritto di copyright sarà perseguita a norma di legge.