VERSO RIETI – CATANIA: alla scoperta della squadra sabina

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Il momento in cui Luca Calapai calcia il pallone che vale l'1-0 del Catania a Rieti.

Nonostante le traversie societarie e sportive, il Rieti proverà a rialzare la testa in occasione del match casalingo con il Catania in programma domenica alle ore 15:00. Tornerà a rotolare un pallone di cuoio allo stadio “Centro d’Italia-Manlio Scopigno” dopo l’annullamento della gara con la Reggina del 17 novembre scorso, con conseguente 0-3 a tavolino in favore della squadra amaranto e punto di penalizzazione in classifica inflitto al club reatino.

Attualmente i sabini sono penultimi in graduatoria con 11 punti, frutto di tre successi (di cui due esterni) e tre pareggi. I 35 gol incassati fanno del Rieti la squadra più perforata della Serie C. Un primato poco invidiabile su cui deve lavorare mister Bruno Caneo, ex centrocampista del Pisa di Anconetani e vice di Gian Piero Gasperini al Genoa e all’Inter. Sin dal suo insediamento sulla panchina amaranto-celeste, il tecnico si è reso promotore di un identità tattica propositiva attraverso il modulo 3-4-3, sistema di gioco in cui risaltano le doti del tridente offensivo composto da Andrea De Paoli, Francesco Marcheggiani (autore di 8 reti) e Steve Beleck, punte di diamante di una squadra che presenta un solo giocatore over 30, il difensore Antonio Aquilanti (ex Sicula Leonzio).

La storia della squadra di calcio del Rieti è sintetizzabile in pochi momenti rilevanti, dalle due partecipazioni post-belliche al campionato cadetto (1946-1948), alla breve parentesi nella vecchia Serie C2 tra il 2005 e il 2007 fino al ritorno tra i professionisti avvenuto lo scorso anno, cui seguì un 15° posto sotto la guida di Eziolino Capuano.

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