CORONAVIRUS: nuove misure restrittive, ecco gli esercizi commerciali aperti e chiusi

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Giuseppe Conte
Il premier Giuseppe Conte

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato ulteriori misure restrittive per contrastare l’emergenza Coronavirus in tutta Italia. Chiudono tutti negozi, i bar e i ristoranti. Saranno limitati gli spostamenti delle persone alle esigenze davvero indispensabili come la spesa e i farmaci. Le misure saranno in vigore dal 12 marzo al 25 marzo. Ecco di cosa si tratta (clicca qui per conoscere tutti i dettagli del Dpcm firmato l’11 marzo 2020):

COSA CHIUDONO

Le attività commerciali al dettaglio, ad eccezione delle attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità. Chiusi i mercati su strada, i bar, i pub, i ristoranti. E i servizi di mensa che non garantiscono la distanza interpersonale di un metro. Restano chiusi i reparti aziendali non indispensabili per la produzione: le industrie e fabbriche potranno continuare a svolgere le proprie attività produttive a condizione che assumano misure di sicurezza adeguate ad evitare il contagio. Sono sospese le attività inerenti i servizi alla persona (fra cui parrucchieri, barbieri, estetisti). Si incentiva la regolazione di turni di lavoro, ferie anticipate, chiusura dei reparti non indispensabili. Restano chiusi (fino al 3 aprile) musei, cinema, teatri, scuole e università.

COSA RESTA APERTO

Le attività commerciali legate alla vendita di generi alimentari e di prima necessità, le farmacie, le parafarmacie, le edicole, i tabaccai: tutti devono far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di un metro. Resta consentita la ristorazione con consegna a domicilio, nel rispetto di norme igienico sanitarie molto precise. Restano aperti i ristoranti nelle aree di servizio stradali e autostradali e nelle stazioni ferroviarie, negli aeroporti e negli ospedali. I servizi bancari, finanziari, assicurativi. Le pompe di benzina, gli idraulici, i meccanici e gli artigiani. L’attività del settore agricolo, zootecnico e di trasformazione agroalimentare. Industrie e fabbriche continueranno le proprie attività a condizione che proteggano i lavoratori con protocolli di sicurezza speciali. Restano aperte le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità nell’ambito degli esercizi commerciali di vicinato (il panettiere, la latteria, il macellaio) e della media e grande distribuzione, anche all’interno dei centri commerciali (che però devono chiudere tutte le altre attività, a parte queste).

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