TIFOSI CATANIA: il ricordo di Fabrizio in una Piazza Dante restaurata

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foto Facebook "La domenica allo stadio"

Lettera aperta dei tifosi di ‘A Sostegno di una fede’

Per ventuno anni, quel cuore che si era infranto in mille pezzi sull’asfalto della Salerno -Reggio, in prossimità dell’uscita di Eboli, lo abbiamo ricomposto in un murales sul muro di piazza Dante.
Fabrizio vive nei cuori ultras. Chi è che, passando da lì non lo ha visto? Non si è chiesto chi fosse quel Fabrizio?
Fabrizio siamo noi. Tutti noi di A Sostegno di una fede e, nel tempo, tutti coloro che hanno visto in Fabrizio il simbolo puro e incancellabile della passione per il Catania.
Fabrizio lo abbiamo ricordato ogni anno, la notte del 4 febbraio, la notte maledetta della sua morte, in quel lontano 2001 mentre insieme ad altri amici si stava recando all’Aquila. Lo abbiamo ricordato nella veglia che rivede tutti con le candele in mano. Lo ricordiamo tutti i giorni che passano via, ma non passano invano, perché il suo ricordo è vivo.
Quel murales, da ventuno anni, fa parte della nostra vita e della scenografia di una delle piazze più belle di Catania. Quel muro, la parte finale del complesso del monastero dei Benedettini, è diventato un simbolo.

Oggi, noi di A sostegno, abbiamo deciso – insieme all’amministrazione comunale, che ha accolto la nostra richiesta – di trasformarlo in qualcosa di diverso. Nei lavori di ristrutturazione che stanno riguardando quella porzione di piazza Dante – una volta adibita a parcheggio delle auto, verrà pedonalizzata con piante, panchine, sedute – verrà realizzata una targa commemorativa di Fabrizio, fissata su un palo. Il muro che ospita il murales verrà restaurato e restituito alla sua funzione architettonica.
Da tifosi, fratelli di Fabrizio, in questo modo continueremo a perpetuarne il ricordo, tutti i giorni e ogni 4 febbraio, nella veglia che continuerà ad esserci; da cittadini catanesi, daremo così il nostro contributo a ridefinire l’immagine di una piazza fantastica, che diventerà ancora più fruibile da parte di tutti. E siamo onorati di poterlo fare, perché quella piazza è la nostra casa da quasi un quarto di secolo.
Pensiamo che Fabrizio sia felice, di questa scelta. Gli mandiamo un abbraccio, al nostro fratello che non c’è più ma che c’è sempre. Nei nostri cuori, nelle nostre menti, nella nostra anima.

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