giovedì, 19 Giugno 2025
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STANCAMPIANO: “Sogno come un bambino. Sono un portiere moderno. Il mio rapporto con Baldini…”

Curiosa intervista rilasciata lo scorso anno, ai microfoni di dilettantissimo.tv, da Giuseppe Stancampiano, primo acquisto del Catania 2021/2022. Ne riportiamo le parti salienti, attraverso i quali l’estremo difensore 34enne parla delle tappe più significative della sua carriera e del rapporto che lo lega al tecnico Francesco Baldini:

Sogno ancora come un bambino, ed è proprio questo che mi dà ogni giorno la forza di continuare… e sognerò sempre, sino all’ultima parata della mia carriera. Quando ero piccolo e giocavo nella squadra del mio quartiere, sino agli esordienti ho giocato come terzino destro. Ogni tanto, per gioco, magari ci stavo anche in porta, e come ruolo mi aveva sempre affasciato… ma essendo un po’ statico, preferivo partecipare di più al gioco di squadra. Un giorno però, durante una partita, i due portierini della mia squadra mancavano, e così in porta ci misero me. Feci una gran partita e… da lì non mi hanno più tolto!”.

“A un certo punto della mia carriera, sono arrivato a Latina in Serie D, dove riuscimmo a vincere il campionato. Conobbi Alessandro Gaucci, che mi portò in Spagna al Cadice, squadra che giocava in terza divisione spagnola (che corrisponde alla nostra Serie C). È stata una bella esperienza, perché ho avuto modo di conoscere una nuova cultura, una nuova lingua… è stato formativo sotto ogni punto di vista, perché anche a livello calcistico ho dovuto apprendere un metodo per me nuovo: in Spagna infatti già allora il portiere, a differenza che in Italia, partecipava molto di più al gioco della squadra. Così li ho imparato a utilizzare molto i piedi per necessità, ma sono contentissimo perché poi mi è servito nel prosieguo della mia carriera: oggi il portiere, in senso moderno, gioca così”.

“Sestri Levante? Una cavalcata pazzesca! La vittoria dei playoff nazionali, con compagni come Longobardi, Boisfer, Firenze… e naturalmente, mister Baldini che ho seguito anche in futuro. Quella è stata una delle esperienze più belle ed emozionanti della mia carriera: ricordo che eravamo partiti per disputare un campionato normale, e poi ci siamo ritrovare a battere squadre e piazze blasonate come Taranto e Monopoli“.

Baldini è una persona con la quale ho legato tantissimo, grazie a lui ho avuto quella svolta, sia a livello calcistico che umano. L’ho conosciuto proprio a Sestri, peccato, forse un po’ troppo tardi nella mia carriera, avevo 27 anni. Mi ha fatto capire cosa vuol dire davvero vivere per il calcio, trasmettendomi quell’amore e quella professionalità che lui stesso aveva ai tempi, e che ha ancora adesso. L’ho seguito sia a Imola che a Trapani: con lui c’è molto rispetto e stima reciproca”.

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