CATANIA: il lungo inverno rossazzurro, dal match a porte chiuse con la Casertana del 2019 alle difficoltà odierne

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Torre del Grifo, Catania

La situazione critica in cui versa il Catania affonda le sue radici da lontano. Evitando uno stucchevole e anacronistico excursus dal post retrocessione in Serie B in avanti, negli ultimi anni si è assistito al completo sgretolamento in termini di progettualità e stabilità societaria. Il match a porte chiuse con la Casertana del 24 novembre 2019 causa mancato reperimento degli steward rappresenta il punto di non ritorno delle cronache recenti. Da lì in poi le vicende dell’extra-campo si sono irrimediabilmente intrecciate con il racconto del campo.

Il mancato raggiungimento della Serie B ha devastato il Catania, oggi sfiancato da un ingente massa debitoria e da risultati sportivi deludenti e non all’altezza del valore storico della piazza. In queste sei partecipazioni alla Serie C (mai i rossazzurri avevano militato così a lungo in terza serie) in seno alla società si sono sempre sottovalutate le insidie della categoria. Sono state costruite squadre modeste ed incomplete, composte il più delle volte da giocatori appagati e affidate a profili tecnici inadeguati, invece di dar vita ad un percorso costruttivo e lungimirante puntando sui giovani e su una reale valorizzazione del settore giovanile.

A tutto ciò si è aggiunta una strategia comunicativa poco comprensibile e trasparente agli occhi della piazza e una lunga sequenza di errori che hanno influito in maniera negativa. Adesso il destino del Catania è quantomai incerto, necessario un immediato cambio di rotta societario per evitare spiacevoli conseguenze. Non rimane altro che raccontare il corso degli eventi e trarre le dovute conclusioni.

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