ESCLUSIVA – Stampa peloritana, Mangiapane: “Il Messina deve cambiare atteggiamento, Catania pericoloso se riesce a sviluppare la manovra”

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tifosi messina

In vista del derby Messina-Catania, il collega messinese di ‘Messina nel pallone’ Davide Mangiapane è intervenuto ai microfoni di Radio Antenna Uno nel corso della trasmissione Città Rossazzurra (appuntamento dal lunedì al venerdì ore 19/20), in collaborazione con TuttoCalcioCatania.com.

Come arriva il Messina al derby?
“Non ci arriva sicuramente in condizioni ottimali. Arriva in una condizione che potrebbe essere però migliore rispetto a qualche settimana fa perchè comunque la presenza dell’allenatore della Primavera Raciti, promosso in Prima Squadra potrebbe dare un pò di serenità ad un gruppo che non è mai diventato squadra. Un gruppo con 25 nuovi elementi rispetto allo scorso campionato di Serie D vinto. E poi c’è stata la decisione del Presidente Sciotto di scegliere Lo Monaco e la struttura che doveva costruire per poi affrontare questo torneo di C. Una serie di concause che hanno portato alla situazione attuale, all’ultimo posto in cassifica e ad un ambiente che già era freddo e adesso si è completamente congelato con posizioni cambiate rispetto all’inizo, vedi la presenza di Lo Monaco che non era gradita ai club organizzati per quanto accaduto nel 2015. Adesso Lo Monaco ha dato le dimissioni ma, come accadde a Catania, avendo creato la struttura è rimasto per la gestione dell’ordinaria amministrazione. C’è grande confusione”.

Da quello che emerge, Raciti andrà verso una sostanziale conferma dell’impostazione tattica o degli uomini che hanno rappresentato il DNA del Messina di Capuano o ci potrà essere un cambio radicale?
“Parlate di DNA, in realtà abbiamo visto una sorta di esperimento genetico. Capuano le ha provate tutte, al di là dei giocatori indisponibili per infortunio. Ci ha messo del suo togliendo anche quelle poche certezze che aveva il gruppo. I giocatori presi per questa squadra non erano adatti per fare una difesa a tre, quindi probabilmente, visto anche l’assetto utilizzato nelle sue esperienze professionali, Raciti potrebbe schierare la squadra secondo un 4-3-3. Ha provato questo schieramento ma anche la difesa a tre. Sarano recuperati alcuni giocatori sicuramente rispetto a chi non aveva giocato nelle ultime settimane. C’è il caso di Marginean, calciatore under 20 rumeno prelevato dal Sassuolo. Con Sullo ha giocato pochissimi minuti, con Capuano credo solo un quarto d’ora a Catanzaro. Poi non è stato mai utilizzato, ma potrebbe essere impiegato da Raciti. Inciderà molto la scelta dello schieramento e la possibilità di recuperare qualcuno. Probabile 4-3-3 dunque, forse lo schieramento anche più adatto viste le caratteristiche dei giocatori attualmente in rosa. Sullo preferiva un 4-2-4, Capuano era orientato sul 3-5-2 e 3-4-3, una serie di numeri che però hanno prodtto 11 sconfitte su 18 partite e 13 punti in classifica”.

Come mai questo Messina fatica ad ingranare?
“Questa squadra ha un’età media piuttosto bassa, eppure non ricorre al minutaggio. Ha 7-8-giocatori in rosa di 24-25 anni con un buon curriculum e diverse decine di presenze tra Serie C e B. Alcuni elementi sono dotati di buona esperienza, altri sono giovani presi da società di serie maggiori, tipo il già citato Marginean dal Sassuolo e altri provenienti dal Vicenza. L’intento era quello di creare una prima base per poi costruire qualcosa di più forte andando avanti nel tempo. Ci si è affidati ad un allenatore come Sullo con un credo tattico ben definito ma non adatto a questi giocatori. Ci sono diversi esterni anche di buona qualità. Ma non è tanto una questione di moduli. Il problema più grande è che questo gruppo non è diventato squadra, non ci sono quegli elementi di personalità attorno ai quali costruire un gruppo capace di superare le difficoltà. Tranne qualche sporadica situazione, i calciatori svolgono il compito in maniera più o meno diligente ma poi non hanno la capacità di riuscire a portare a casa il risultato. E’ stata costruita la squadra senza tenere conto dei dettami tattici dell’allenatore. Bisogna trovare un equilibrio, questa stagione si può ancora salvare con 6 punti dalla zona salvezza. Sarebbe fondamentale per potere continuare a fare calcio a Messina”.

Che partita ti aspetti dai peloritani domenica e come viene visto il Catania a Messina?
“Innanzittuto c’è la possibilità che il Messina giochi una partita un pò più aperta mentalmente e dal punto di vista tattico. Perchè deve pensare a fare risultato, ad avere un atteggiamento completamente diverso contro un Catania che ha avuto quest’anno un gruppo con meno pressioni, vista la situazione societaria attuale che non permetteva di pretendere un campionato a vincere. Questo ha permesso a giocatori che potevano subire la pressione di giocare in maniera spensierata, poi c’è un tecnico che sa il fatto suo. E’ un’annata che dispiace per il discorso societario perchè non consente a una piazza come Catania di non poter programmare il ritorno in Serie B. E’ comunque un campionato che sul campo sta dando soddisfazioni all’ambiente catanese. Bisogna dare merito anche al Direttore Pellegrino di aver trovato un giocatore come Moro che c’entra poco con questa categoria. Il Catania esprime un gioco piacevole. Ho visto diverse immagini e spezzoni di partite, concede in difesa ma se in attacco riesce a sviluppare la manovra è molto pericoloso. Sappiamo che il Catania può fare male domenica al Messina, ma la gara bisogna giocarla prima di vedere quale sarà il risultato”.

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