LA SICILIA: dai “Treni del Gol” al crollo Sigi, così il Catania si è messo nei guai

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Torre del Grifo, Catania

L’articolo riportato è uno stralcio dell’originale, non volto a sostituirsi a questo, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando il giornale ‘La Sicilia’ in rassegna

Il quotidiano locale cita le tappe della disfatta societaria del Calcio Catania. A cominciare dall’esplosione dei ‘Treni del Gol’ con la retrocessione d’ufficio in Serie C e sette campionati disputati consecutivamente in questa categoria con punti di penalizzazione. Conclusa la gestione Bonanno-Pitino-Ferrigno, inizialmente il ritorno di Lo Monaco venne accolto con fiducia. Lo stesso ripetette più volte che “il Catania è tornato” e stesse risanando i debiti. Celebri anche le frasi e parolacce che rivolse a tifosi ed ambiente non accettando le critiche.

Se ne andò nel 2020, anno in cui entrò in scena la Sigi trattando l’acquisto del Catania. Il 10 luglio il commercialista Paladino, considerato il leader dell’operazione Sigi, finisce in manette nell’ambito dell’operazione Fake Credits condotta dalla Guardia di Finanza. La Sigi va avanti e rinomina il CdA rilevando le quote del Catania. Poi la trattativa infinita con Tacopina per una cessione mai avvenuta. Fino ad arrivare ai giorni nostri, con l’iscrizione in extremis, i tifosi che raccolgono 134mila per dare una mano e successivi problemi a garantire anche il pagamento degli stipendi, penalizzazioni e la dichiarazione di fallimento del Tribunale. Si arriva al prossimo passo, il 2 gennaio. Se non saranno disponibili 600mila sarà la fine dei giochi.

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