L’ORA PIÙ BUIA: Catania, si vedrà la luce in fondo al tunnel?

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Bandiera Calcio Catania

L’asta telematica per l’acquisizione del ramo d’azienda sportivo del Catania è andata deserta. Scocca l’ora più buia della storia rossazzurra, il futuro societario resta in bilico. In sede di asta giudiziaria non è pervenuta alcuna proposta d’acquisto del ramo caratteristico d’azienda calcistica appartenuto al Calcio Catania S.p.A. Si tratta dell’ennesimo boccone amaro da ingerire per un ambiente che continua a leccarsi le ferite lasciate da un fallimento societario preceduto da sette anni di oblio sportivo in Serie C.

Il Catania non si è più risollevato da quei dannati “Treni del Gol”, una triste vicenda che ha macchiato l’immagine che il club e la città seppero costruirsi con non poca fatica negli anni dorati della Serie A. Del modello di gestione sportiva vincente di quel periodo oggi rimane soltanto un cumulo di macerie su cui nessuno al momento è intenzionato a ricostruire. I silenzi dell’asta dicono tutto: non era presente alcun soggetto interessato a rilevare il ramo d’azienda sportivo del Catania e dar vita ad un progetto di rilancio calcistico.

L’attesa della città e dei tifosi era elevatissima attorno all’appuntamento di giorno 11. Tutti sono rimasti con l’amaro in bocca nell’apprendere che non fosse stata presentata alcuna offerta per acquistare ciò che rimaneva della defunta SpA. I contratti depositati in Federazione, la struttura e l’organizzazione del settore giovanile, materiali, indumenti, rimanenze merci, targhe, coppe, trofei, due marchi sociali registrati assieme ai debiti sportivi (circa 3 milioni di euro) da saldare entro il 5 giugno. Tutto ciò non è stato aggiudicato in sede di asta giudiziaria e pertanto il Catania non ha trovato una nuova proprietà. Nel mentre l’attività di gestione dell’esercizio provvisorio da parte della curatela fallimentare andrà avanti regolarmente fino al 28 febbraio.

La speranza di dare nuova linfa ai colori rossazzurri potrebbe essere legata allo strumento della trattativa privata con la curatela, oppure indire una nuova asta. Tuttavia la domanda resta sempre la stessa: c’è qualcuno concretamente disposto a rilevare l’azienda calcistica del Catania e salvare il titolo sportivo? In questo clima di incertezza il silenzio delle istituzioni di certo non aiuta. La vicenda della squadra di calcio cittadina è di «particolare interesse sociale» come ha tenuto ad evidenziare il Tribunale in una nota e merita attenzione a tutela dell’immagine della città.

Il Catania rischia di sparire e la prospettiva di ripartire tra mille incognite dai dilettanti non è foriera di un immediato rilancio calcistico ad alti livelli. La città sta attraversando un periodo storico fortemente critico e ha perso attrattività. Il calcio in quanto impresa e fenomeno di massa rappresenta il biglietto da visita di una comunità e quella etnea sta vivendo un autentico dramma sociale acuito dalla crisi pandemica. Occorre comunque tenere accesi i riflettori sulle vicissitudini rossazzurre auspicando che si veda la luce in fondo al tunnel.

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