ESCLUSIVA – Monaco: “Catania, binomio squadra-tifosi imprescindibile. Strano che altri potenziali acquirenti non si siano fatti avanti. Rinvio col Taranto può essere uno svantaggio”

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Gennaro Monaco

L’ex difensore del Catania Gennaro Monaco ha gentilmente concesso un’intervista alla nostra redazione soffermandosi sulle vicende dei rossazzurri. Speranzoso che si possano gettare le basi per un futuro roseo dopo il fallimento societario.

Gennaro, che ne pensi della vittoria di Avellino?
È stato davvero qualcosa di fantastico. Il gruppo di ragazzi quest’anno ha veramente sbalordito tutti. Ho sempre detto che c’è stato un grande lavoro da parte di Maurizio Pellegrino e di mister Baldini, nonché dell’intero staff tecnico, a cui vanno dati grandi meriti per aver costruito un organico molto forte ed unito. Questa vittoria è il giusto premio per il lavoro che stanno facendo nonostante le tante difficoltà. Sono stati veramente encomiabili.

Secondo te il rinvio della gara con il Taranto sarà un vantaggio o uno svantaggio?
Alla luce del successo del “Partenio” credo possa essere uno svantaggio perché, viaggiando sulle ali dell’entusiasmo, questi ragazzi sono una vera e propria macchina da guerra. Con il rinvio invece potrebbero sempre succedere imprevisti o altre situazioni che magari smorzerebbero questa euforia.

Come valuti finora il campionato disputato dai rossazzurri?
Sicuramente molto positivo. Nonostante le tante vicissitudini societarie questi ragazzi non hanno mai mollato disputando un grandissimo campionato. Assolutamente una stagione al top.

Adesso che il Catania ha agguantato i playoff, credi che gli etnei potranno consolidare la propria posizione in queste ultime cinque gare?
Si, lo credo fortemente. Il Catania è un gruppo molto coeso e questo fa la differenza consentendoti spesso di raggiungere risultati anche insperati o sorprendenti. Inoltre sono convinto che la tifoseria catanese aiuterà la squadra dando il proprio contributo per il raggiungimento dei playoff.

Da ex difensore, a cosa è dovuto il miglioramento della tenuta difensiva?
Sono meccanismi sui quali lavori giorno dopo giorno sin dal mese di Luglio, quindi è normale riscontrare un miglioramento. Naturalmente sia il ragazzo argentino (Monteagudo) che tutti gli altri atleti molto giovani venendo a Catania hanno dovuto lavorare duramente per perfezionarsi. Bravo mister Baldini ed il suo staff a non esacerbare le difficoltà del girone d’andata dove sono stati commessi diversi errori, comunque sempre soggettivi ed individuali ma mai di reparto. Il progresso della tenuta difensiva è l’adeguata ricompensa per il lavoro svolto dall’intero staff oltre che il giusto riconoscimento per questi ragazzi che sono migliorati tanto.

Sull’extracampo, come valuti la richiesta di chiarimenti, relativa soprattutto al nodo stipendi, voluta dalla squadra nei confronti della curatela fallimentare?
Posso solo dire che mi sembra giusto che la squadra abbia una visione chiara del proprio futuro visto che purtroppo quest’anno non c’è mai stata. Reputo quindi corretta la richiesta di chiarimenti voluta dai ragazzi.

Cosa ti aspetti da Benedetto Mancini?
Da tifoso mi aspetto che possa fare grandi cose, ripartendo con tanto entusiasmo e ricostruendo tutto per bene con l’obiettivo di riportare il Catania dove merita di stare. Con il cuore uno pensa sempre bene e positivamente quindi mi auguro che tutto vada per il meglio.

Come mai secondo te nessun altro si è fatto avanti per rilevare il club?
Questo me lo sono chiesto diverse volte. È alquanto strano che non si siano fatti avanti altri potenziali acquirenti per una città ed una società come il Catania, con una tifoseria da Serie A. È innegabile questa situazione e mi lascia parecchio perplesso però come si suol dire il tempo è galantuomo e soltanto lui potrà stabilire se siano state scelte corrette o sbagliate.

Gennaro, in passato tuo figlio Salvatore è stato molto vicino al Catania. Quanto saresti stato contento di vederlo percorrere le tue stesse orme?
Per me sarebbe stato qualcosa di fantastico. Vedere il sangue del mio sangue correre sul prato del “Massimino” indossando quella maglia a me così cara sarebbe stata un’emozione davvero unica. Mai dire mai però perché Salvatore è stato davvero vicinissimo al Catania nel momento del ripescaggio in Serie B anche se poi purtroppo è saltato tutto. Non si può mai sapere cosa ci riserverà il futuro sebbene lui in questi anni abbia sempre detto apertamente di essere molto vicino a Catania anche perché, avendo vissuto per 8 anni ad Acitrezza, si sente un trezzoto adottivo. Pertanto mai dire mai.

Com’è stata la tua esperienza in rossazzurro e c’è qualcosa che vorresti dire ai tifosi?
Per me e la mia famiglia Catania è stata un’esperienza grandiosa e meravigliosa. Io sono venuto nel ‘98 e quando, insieme alla famiglia Massimino, ritornammo a Ferragosto dal ritiro di mister Cucchi lo stadio era qualcosa di fantasmagorico. C’erano circa cinque mila catanesi ad accoglierci a Ferragosto con 40 gradi. Lì ho capito l’amore viscerale ed immenso di questa tifoseria nei confronti della squadra della propria città. È stato in quel momento che mi sono ripromesso di gettarmi nel fuoco per il Catania. In quegli anni ho dato tutto me stesso per i colori rossazzurri, portando il club dalla C2 sino alle soglie della Serie A, conquistando l’ottavo posto in cadetteria con Colantuono in panchina. Diciamo che con quei gruppi abbiamo messo le basi all’interno dello spogliatoio per fare grande il Catania basandoci in primis sui valori umani. Poi avevamo un rapporto con la tifoseria ed i capi tifosi bellissimo. Loro ci stimolavano criticandoci anche duramente ma sempre in modo costruttivo. Voglio ricordare il grande Ciccio Famoso, gli Irriducibili, Corsaro, ANR, I Pazzi e tutti gli altri gruppi della Nord che veramente in quegli anni hanno creato una bellissima simbiosi tra squadra e tifoseria. Penso e mi auguro che da adesso in poi si possa ripetere qualcosa di simile perché veramente il binomio tifosi-squadra è davvero imprescindibile per Catania.

Si ringrazia Gennaro Monaco per la cortesia, la disponibilità ed il tempo concesso per questa intervista.

 

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