ESCLUSIVA – De Gennaro: “Catania, con la presunzione non si va lontano. Tifosi, serve tanta pazienza e sostegno”

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Pantaleo De Gennaro

Ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com l’ex terzino rossazzurro Pantaleo De Gennaro ha parlato del futuro del club rossazzurro. Non è mancata poi una riflessione sul proprio percorso alle pendici dell’Etna durante il biennio ‘76-78 e sulle occasioni in cui ha incontrato il Catania da avversario, da calciatore ma anche in tempi recenti (qualche anno fa è stato dirigente del Taranto). 

Che aspettative ripone verso il futuro del club?
Per il futuro mi auguro che il club possa trovare un gruppo imprenditoriale che faccia parlare soltanto i fatti. Tra le altre cose Catania è già uscita da una situazione analoga partendo dall’Eccellenza e riuscendo, con tanto lavoro e sacrificio, a rilanciarsi nel calcio che conta e rimanere a lungo in Serie A. Mi auguro che anche questa volta possa materializzarsi un percorso similare ma partendo dalla Serie D. La cosa più importante da fare sarà trovare un assetto societario stabile, con gente che riesca a gestire la società con programmazione e serietà senza lanciarsi in tornaconti economici. Ai tifosi posso solo dire di avere tanta pazienza e di rimanere sempre uniti e vicini alla squadra. In caso di ripartenza dalla D, non sarà affatto semplice affrontare la categoria. Se si dovessero commettere errori di presunzione non si andrà molto lontano. Nel mio cuore ovviamente non posso che sperare ed augurarmi che tutto vada per il meglio, allestendo un organico del tutto analogo per mentalità a quello di quest’anno nel quale tutti hanno lavorato soltanto per il bene del Catania nonostante la situazione di grande precarietà.

Con la maglia del Catania ha trascorso due stagioni. Ci parli del suo periodo vissuto alle pendici dell’Etna.
In merito a quel campionato (Serie B 1976/77) ancora oggi non riesco a capacitarmi di come sia stato possibile non riuscire a conquistare neanche un punto nelle ultime tre giornate. Ci sarebbe bastato solo un pareggio per raggiungere la salvezza ma purtroppo non fummo in grado di ottenerlo. Dopo aver concluso il girone d’andata al 10º posto sinceramente fu un enorme peccato retrocedere. Nel girone di ritorno vanificammo tutto il percorso fatto, conseguendo una retrocessione che si sarebbe potuta facilmente evitare. Durante il mio secondo anno invece disputammo un grandissimo campionato di C sfiorando il pronto ritorno in cadetteria. Con mio grande rammarico perdemmo lo spareggio promozione contro la Nocerina e rimanemmo in terza serie. Su Catania invece non posso che parlare benissimo. Alle pendici dell’Etna ho vissuto splendidamente, il pubblico era eccezionale e mi ha accolto con grandissimo affetto ed entusiasmo. Catania è stata una tappa fondamentale della mia carriera e, al di là dei traguardi sportivi, non dimenticherò mai l’attaccamento del pubblico nei confronti di questi colori. Inoltre la Sicilia è una terra meravigliosa ed io anche per ragioni familiari sono legato alla Sicilia ed a Catania in particolare.

Eravate un gruppo molto unito? C’è qualcuno con cui si è legato particolarmente e quale partita che ricorda con più nostalgia?
“Sicuramente i derby con il Palermo sono state le sfide più sentite da tutto l’ambiente. Noi riuscimmo a conquistare soltanto due punti pareggiando sia all’andata che al ritorno. A livello personale ricordo benissimo anche la trasferta di Ferrara contro la SPAL nella quale siglai l’unico gol in Serie B di tutta la mia carriera. Quella rete ci permise di riequilibrare il punteggio concludendo il match in parità (1-1). Sul gruppo invece posso dire che eravamo tutti molto uniti. Ancora oggi ad esempio sono rimasto in contatto con molti vecchi compagni di squadra come Nino Leonardi, Cantone, Chiavaro, Fraccapani, Morra, Dal Poggetto e tanti altri.”

Durante la stagione ‘2016/17 lei è stato direttore tecnico del Taranto. Che effetto le ha fatto affrontare i rossazzurri da avversario?
Con molta onestà intellettuale dico che le emozioni, soprattutto ad una certa età, sono condizionate anche da altri aspetti quali il senso di responsabilità ed il dover essere ligi al proprio dovere. Quindi quando affrontai il Catania da direttore del Taranto il mio pensiero era rivolto soltanto verso la mia squadra. Tra le altre cose da calciatore affrontai il Catania da avversario e addirittura, indossando la maglia della Salernitana, riuscii a segnare il gol che ci permise di vincere la gara. Quando affronti una tua ex squadra l’emozione ti pervade i primissimi istanti, poi si affievolisce e, dopo il fischio d’inizio, prevale sempre la voglia di fare bene il tuo dovere. Detto questo ci terrei calorosamente a salutare tutti gli amici e tifosi catanesi con l’augurio di un prontissimo ritorno nelle categorie che questa piazza e questa gente meriterebbero ampiamente.”

Si ringrazia Pantaleo De Gennaro per la cortesia, la disponibilità ed il tempo concesso per l’intervista.

 

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