ESCLUSIVA – Baiocco: “La D si vince con il gruppo. Laneri sarebbe perfetto per il Catania. Maestri? Mi era piaciuto il progetto”

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Davide Baiocco, ex centrocampista etneo dal 2005 al 2009, ha parlato con la nostra redazione riguardo alle proprie sensazioni inerenti il Pelligra Group ed il prossimo campionato di Serie D. Spazio poi a delle considerazioni personali su Antonello Laneri (papabile nuovo direttore sportivo etneo) e sulle motivazioni che lo avevano spinto, al momento del bando, a dire sì al progetto del gruppo Maestri.

Davide, il Catania è ufficialmente ripartito dal Pelligra Group. Che sensazioni hai sul nuovo presidente etneo?
Non conosco Ross Pelligra o il suo gruppo imprenditoriale tuttavia, stando alle parole che il nuovo numero uno etneo o lo stesso Dante Scibilia hanno pronunciato, nutro molta fiducia nel loro operato visto che non si è parlato soltanto di una semplice squadra di calcio ma di una vera e propria azienda. Hanno preso in considerazione tutti gli aspetti fondamentali del calcio moderno come il settore giovanile, il marketing, le infrastrutture, la valorizzazione e l’esportazione del brand Catania senza però dimenticare l’importanza dei risultati e la necessità di puntare comunque sulla prima squadra. I presupposti quindi mi sembrano più che buoni e molto promettenti. Adesso non si deve far altro che lasciare lavorare la nuova proprietà, la quale con pazienza, lungimiranza e progettualità dovrà riportare in alto il Catania. Da questo momento in poi non si potrà sbagliare, andando a collocare i tasselli giusti che possano ridare lustro ai colori rossazzurri.

Da calciatore hai calcato (e vinto) pure i campi di Serie D. Cosa dovrebbe fare il Catania per centrare l’immediata promozione in Lega Pro?
Io ho giocato e vinto i due campionati di Serie D nei quali ho partecipato. La prima volta con l’Akragas, durante il torneo ‘14/15, e poi, l’anno dopo, con il Siracusa. Posso dire che per vincere il massimo torneo dilettantistico innanzitutto è fondamentale reperire una dirigenza ed uno staff tecnico all’altezza, che abbiano le competenze giuste e conoscano perfettamente il campionato che si andrà ad affrontare. Non conta spendere tanto ma soltanto essere bravi nell’ingaggiare i tasselli giusti che possano costituire un gruppo di lavoro che faccia le cose per bene, rimanendo umile, affiatato e concentrato. Non bisogna fare il solito errore di pensare che con un budget elevato si vinca automaticamente perché il calcio vero non è come nei videogiochi e molte volte è proprio il gruppo di lavoro a fare la differenza. Ad Agrigento e Siracusa abbiamo vinto perché c’erano dei gruppi composti da un buon mix di giovani e veterani, tutti disposti a mettersi in gioco, migliorarsi e crescere insieme. Inoltre saranno fondamentali non soltanto le qualità tecniche ma anche e soprattutto quelle umane, pertanto nella scelta dei giocatori si dovranno guardare pure la personalità ed il carisma. In altre parole per vincere non servono tanto i nomi o la forza del singolo quanto la compattezza e l’unione di tutto il gruppo.

I rumors più recenti identificano Antonello Laneri come nuovo D.S. del Catania. Tu che l’hai conosciuto in prima persona credi che possa essere l’uomo giusto per guidare la rinascita etnea?
Antonello sarebbe perfetto come nuovo direttore sportivo degli etnei. L’uomo giusto per guidare la rinascita del Catania Calcio. Lo conobbi durante la mia prima esperienza siracusana perché mi volle fortemente convincendomi a sposare il progetto aretuseo. Se non ci avessero tolto 5 punti di penalizzazione noi avremmo vinto quel torneo (‘11/12) pur avendo a disposizione un budget estremamente ridotto. Questo dimostra ulteriormente la bravura di un direttore come Laneri, capace di individuare ed ingaggiare le giuste risorse ad un prezzo adeguato. Inoltre è una persona perbene, molto umile ma estremamente competente. È un conoscitore del calcio a 360º, quindi non ha dimestichezza solo dei campionati minori come la D o la C ma anche delle altre categorie professionistiche avendo tante conoscenze e rapporti praticamente con tutti i dirigenti di Serie A e B. Possiede dei valori e principi umani molto importanti per cui è in grado di selezionare i profili migliori non soltanto sul piano tecnico ma anche dal punto di vista etico e caratteriale. Ad essere onesti lo avrei visto benissimo a Catania già parecchio tempo fa.

Il gruppo Maestri ti aveva scelto come Responsabile del Settore Giovanile. Cosa ti ha spinto a sposare quel progetto?
Fondamentalmente ho accettato di far parte del gruppo Maestri per il bene che nutro nei confronti di Catania e del Catania. Ho parlato con il Dr. Maestri ed i suoi esponenti e mi piaceva molto il loro progetto, nel quale peraltro io ricoprivo un ruolo di grande rilevanza per il futuro del club. Mi è stata chiesta la disponibilità di aiutare attivamente il Catania Calcio per cui non potevo resistere alla chiamata. Ho deciso di sposare la causa dell’Ing. Maestri innanzitutto per amore di questa magnifica città e poi conoscevo già altri possibili collaboratori per esperienze precedenti. In più ho anche visto che il loro progetto non si incentrava soltanto sulla prima squadra ma puntasse a valorizzare anche le strutture, compresi ovviamente lo stadio e Torre del Grifo, il marketing, i giovani, ecc. Insomma un piano di rilancio a tutto tondo, un po’ come quello che vorrebbe e, spero con tutto il cuore, realizzi anche Ross Pelligra. Dinnanzi a questi obiettivi così a lunga scadenza non potevo dire di no.

Se ti dovesse arrivare un proposta dal Pelligra Group accetteresti l’incarico?
Assolutamente si. In maniera del tutto analoga al discorso fatto per il gruppo Maestri, anche con Pelligra sarei assolutamente disposto e disponibile a parlare capendo attivamente quali siano i progetti e le idee per il rilancio di questa piazza. Finora non ho avuto alcun contatto con il Pelligra Group ma ripeto sarei disponibilissimo a tornare per il bene che ho nei confronti di questa città, della sua gente e della sua squadra di calcio. Un abbraccio a tutto il popolo rossazzurro. Con tanta pazienza, sono certo che molto presto si intravedrà la luce della rinascita.

Si ringrazia Davide Baiocco per la cortesia, la disponibilità ed il tempo concesso per l’intervista.

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