Ormai ci siamo per il completamento di una rosa molto competitiva sulla carta, ma che dovrà dimostrarlo con i fatti. Il giornalista Alessandro Vagliasindi, su Telecolor, analizza il lavoro fin qui prodotto dalla nuova dirigenza del Catania, con uno sguardo rivolto al girone I del campionato di Serie D che partirà il 18 settembre:
“E’ stato un lavoro gravosissimo, soprattutto serrato perchè i giorni sono stati e sono pochi. Bisognava ricostruire il club da zero e, come espressione pratica del lavoro di ricostruzione della squadra, possiamo dire che è di valore molto elevato. Bisogna poi fare delle riflessioni, se è un valore tecnicamente troppo alto per questa categoria, oppure se sarebbe servito qualche ‘operaio’ in più. Certamente è una squadra sulla carta fortissima ma che dovrà dimostrare su tutti i campi – alcuni vere e proprie trappole della Serie D – di essere più forte. Anche perchè le altre non stanno a guardare”.
“Il Lamezia ha battuto in amichevole il Crotone, fresco di retrocessione in C. Questo dà l’idea del livello di un campionato in cui il Lamezia e lo stesso Trapani sembrano avere allestito degli organici importanti. Anche l’Acireale di Giovanni Marchese gode di buone credenziali, bisognerà calarsi velocemente nella categoria. Acquisire la giusta mentalità. Il ko contro la Sancataldese, seppure ai rigori, può essere una scappellotto utile per accelerare questo tipo di processo”.
“Forse il fatto che per via delle querelle relativa al Giarre l’inizio del campionato sia slittato dal 4 settembre in avanti è un vantaggio per il Catania, costruito così d’emblée e più indietro rispetto alle altre. C’è anche il discorso legato alla presenza di 4/11 Under obbligatoriamente da schierare in campo. Quattro sono tanti, ritengo che più Under forti hai in rosa, più possibilità hai di essere competitivo in questo specifico aspetto. E credo che il Catania abbia scelto di prenderne tanti proprio per potere scegliere su una vasta rosa”.
***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
