ESCLUSIVA – Cacciola: “Catania, la qualità non manca ma servirà tanto agonismo. Giarre, Mancini non ha rispettato le promesse”

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Gaspare Cacciola

Gaspare Cacciola, ex centrocampista cresciuto nelle giovanili del Calcio Catania nei primi anni ‘90 (la scorsa stagione tecnico del Giarre), è intervenuto ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com soffermandosi brevemente sulla vicenda del Giarre escluso dal Girone I della Serie D. Cacciola ha poi parlato delle prospettive del Catania SSD.

Mister, da ex allenatore dei gialloblu può spiegarci cosa è successo a Giarre?
Per prima cosa vorrei dire che mi dispiace tantissimo per il Giarre Calcio e tutti i sostenitori gialloblù perché quando una squadra fallisce o comunque viene estromessa dal campionato a soffrire sono per prima cosa i tifosi ed i lavoratori di quella squadra. Io poi sono particolarmente addolorato per questa esclusione perché, con l’aiuto di tutti, ero riuscito a riportare la squadra nel massimo campionato dilettantistico. Pertanto l’epilogo finale di questa vicenda mi rattrista profondamente visto che tutti quanti noi, dai giocatori allo staff tecnico passando anche dalla precedente società, abbiamo sostenuto grossi sacrifici per raggiungere e mantenere la Serie D. Il problema di fondo è stato il mancato pagamento di alcune mensilità della passata stagione al gruppo squadra ed allo staff, me compreso, che il nuovo presidente Benedetto Mancini aveva promesso di saldare in tempo anche se purtroppo così non è stato. Questa è stata la motivazione alla base della decisione intrapresa da Lega e TAR di escludere il Giarre dal Girone I della Serie D. Per storia e tradizione Giarre non meritava questa mancanza di rispetto da parte di chi doveva provvedere al pagamento di queste somme ed invece non l’ha fatto.

Crede che il presidente Benedetto Mancini possa presentare un ulteriore ricorso alla decisione del Tar?
Per quello che ho sentito credo che Benedetto Mancini farà un ultimo tentativo per essere riammesso anche se, a mio modo di vedere, questo sarà inutile. Lui ha avuto tutto il tempo per organizzarsi e adempiere in tempo alle scadenze; ha rilevato il club o comunque è entrato in società alla fine di Giugno e se, come aveva detto, l’ambizione fosse stata realmente quella di allestire una squadra di vertice avrebbe avuto tutto il tempo per ottemperare ai pagamenti di fine Luglio. C’erano delle scadenze che non sono state saldate quindi reputo inutile qualsiasi altro tentativo di appello sebbene, per come ho avuto modo di conoscerlo, ritengo che andrà avanti fino a quando non otterrà la bocciatura definitiva.

Passando al Catania, si avvicina l’inizio del campionato. Nel corso della stagione in tanti avranno lo stesso atteggiamento tecnico-tattico della Sancataldese visto in Coppa Italia?
Assolutamente si e lo posso dire anche per esperienza diretta. L’anno scorso al Giarre ho vissuto in prima persona tutte le difficoltà e le mille sfaccettature di questo campionato. Inizialmente eravamo partiti con obiettivi molto importanti ed ambiziosi pertanto la mia intenzione è stata quella di proporre un calcio più propositivo mentre invece molti miei colleghi mettevano in pratica schemi ultra difensivi. Una volta ritornato sulla panchina gialloblù i nostri obiettivi sono radicalmente cambiati puntando non più ai playoff ma alla salvezza diretta e quindi per forza di cose ho dovuto adottare una filosofia di gioco che si incentrasse più sull’aspetto agonistico e meno su quello offensivo. Considerando che l’organico degli etnei è senza ombra di dubbio di un livello superiore rispetto a quello di quasi tutte le formazioni di Serie D credo che la maggior parte degli avversari avrà il medesimo atteggiamento della Sancataldese, difendendosi ad oltranza e battagliando palla su palla. Ciò che realmente farà la differenza sarà là mentalità con la quale la squadra rossazzurra scenderà in campo perché chiunque si troverà di fronte il Catania disputerà la partita della vita. Sotto il profilo tecnico l’organico di mister Ferraro è fuori categoria tuttavia in Serie D la qualità conta fino ad un certo punto perché si vince molto di più sfruttando lo spirito agonistico, la grinta, il sacrificio e la voglia di conseguire il risultato a tutti i costi.“

San Cataldo può essere stato un match utile a far suonare la sveglia?
Non deve minimamente preoccupare anche se, ad essere onesti, non mi aspettavo che la Sancataldese riuscisse a mantenere il risultato di parità per tutti i novanta minuti di gioco. Evidentemente le motivazioni hanno fatto la differenza visto che poi contro il Paternò la formazione nissena ha perso malamente forse sentendosi già appagata per la partita precedente. Non pensavo che la gara si sarebbe conclusa sullo 0-0 ma questa piccola défaillance dovrà essere sfruttata da tutti per comprendere come sarà il campionato di Serie D. Tutti noi tifosi avremmo preferito continuare il percorso in Coppa tuttavia ritengo che sia stato molto meglio aver conseguito questo stop prima dell’inizio del campionato. Questa eliminazione ai rigori dovrà far capire cosa servirà per vincere le partite ed in che modo bisognerà sbloccare il risultato. Una volta aperte le danze con la qualità che ha il Catania credo che non ci saranno problemi nell’arrotondare il punteggio, tuttavia il bandolo della matassa riguarderà proprio il modo di scardinare le difese avversarie, perché più il risultato di parità si mantiene nel tempo e più la squadra avversaria aumenterà la propria convinzione di poter portare punti a casa.

Si ringrazia Gaspare Cacciola per la cortesia, la disponibilità ed il tempo concesso per l’intervista.

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