L’articolo riportato è uno stralcio dell’originale, non volto a sostituirsi a questo, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando il giornale ‘La Sicilia’ in rassegna
“I cancelli aprono alle 18.30 e “c’è già ressa dietro la zona di prefiltraggio perchè alla fine entrano in 15mila. Ieri il ricordo e il rimpianto per quel percorso interrotto in modo traumatica ha lasciato il posto all’orgoglio rossazzurro. A un senso di appartenenza rinato al fianco di una società nuova, di una matricola inedita, di un Ross Pelligra che oggi Catania adora perchè ha rimesso in piedi un progetto calcistico ambizioso. Ecco perchè i diecimila e passa abbonati. Ecco perchè i quattromila paganti contro il San Luca. Non la Juve. Con tutto il rispetto, perchè è giusto la città e la squadra si possa calare in una realtà che sta stretta. Ma quella è, almeno per una stagione”.
“Corre, la gente, per riappropriarsi del posto in cui ha gioito, sognato. Il popolo rossazzurro è tornato a casa, ha ristabilito una normalità” dopo quel maledetto 9 aprile. E per questo motivo “il popolo che ha risposto al suo appello («carusi, abboniamoci») ieri l’ha applaudito a più riprese. La Nord stracolma e mai stanca di gridare forza Catania. La Sud a tono con tradizione e passione. La tribuna B piena zeppa di amore e striscioni”.
A Catania è tornato il calcio “dopo 200 giorni di dubbi e speranze. Quando prima del via Pelligra gira attorno alla pista per salutare i 15mila il boato diventa da Champions: ‘Vogliamo vincere’ e ‘Alè Vulcano’ sono le hit più applaudite. Ross voleva una festa di popolo, ieri ha avuto il primo meraviglioso assaggio”.
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