FERRARO: “Catania, ti ho sempre messo davanti a tutto. Un sogno allenare qui. Siamo vivi, vogliamo continuare a vincere”

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foto Filippo Galtieri

L’allenatore del Catania Giovanni Ferraro alla vigilia del confronto interno con il Santa Maria Cilento parla in sala stampa, sottolineando i meriti della squadra rossazzurra in questo percorso con una menzione rivolta anche allo staff tecnico, ai tifosi ed alla società nel suo complesso:

“E’ una grande emozione per tutti quanti noi per avere raggiunto l’obiettivo. Sarà bello godersi questa festa per noi dello staff, la squadra, la società e tutti quelli che hanno lavorato dal 3 agosto con l’obiettivo unico di portare il Catania tra i professionisti, magazzinieri compresi. E’ stata una vittoria di squadra. Abbiamo trasportato il pubblico dalla nostra parte, il campionato da disputare non era facile abbiamo fatto sì che potesse essere più semplice. Se i tifosi vengono in massa allo stadio è motivo d’orgoglio per noi e tutti i componenti del Catania avere contribuito in questo senso, oltre che per il presidente Pelligra che ha effettuato grossi investimenti. Oggi al campo ho visto lui e Bresciano, vivono anche loro questa emozione del lavoro fatto. Siamo sempre stati consapevoli che a Catania bisogna fare le cose per bene, dunque è necessario stare sul pezzo senza mai abbassare la guardia perché il diavoletto è dietro l’angolo, allora dobbiamo fare in modo di lasciarlo lì. Colgo l’occasione, ancora una volta, per ringraziare la squadra, lo staff e la società, brava e stupenda che non ci ha fatto mancare niente”.

“Domenica mattina lavoreremo qui al ‘Massimino’. Più tempo stiamo al campo, più voglia abbiamo di giocare e più facile sarà dare un’altra gioia ai nostri tifosi. Abbiamo quasi tutti a disposizione tolti Somma e Chiarella. Qualcuno si è allenato meno perchè viene da un periodo di stop. Somma è un giocatore importante, ha dimostrato quante vale. Si è operato al menisco e presto sarà in fase di recupero. Prima recupera, meglio è per lui ed il suo futuro. Chiarella ha riportato una distrazione muscolare, non so quanto tempo resterà fuori. Ma il Catania ha una rosa in cui possono giocare tutti. Domenica scorsa è sceso in campo dall’inizio Di Grazia ed ha disputato una buona partita. Molto bravo è stato il direttore Laneri ad allestire un organico con così tanti elementi di valore”.

“Forchignone? Giocatore che avrà un futuro importante nel calcio, bravo nell’uno contro uno. Lui adesso viene da un periodo in cui non si è allenato. Ha svolto la prima settimana interamente col gruppo, necessita di 15 giorni per riprendere ritmo e coscienza delle sue qualità. De Respinis? E’ stato molto bravo e paziente ad aspettare il momento giusto. Da quando ha messo piede a Catania l’ho sempre tenuto in considerazione. A seguito degli infortuni di Sarno e Jefferson è stato un acquisto positivo al fine di aumentare sempre l’asticella durante la settimana. Domenica ha fatto molto bene realizzando un gol e un assist. Sono davvero contento della sua prestazione, ne trarrà beneficio”.

“Ultimo esame per potermi sedere al tavolo con la dirigenza e parlare del mio futuro? L’unico esame è stato quando la società mi ha affidato la panchina del Catania. Ed io sono contento di quanto è stato fatto da noi, ma abbiamo ancora degli obiettivi da raggiungere. Conta solo il presente, non penso al futuro. Allenando il Catania ho realizzato un sogno. Soprattutto essere apprezzato come uomo e poi come allenatore. Se all’inizio potevo avere una considerazione pari a 5, oggi il voto è salito a 8. Questo è stato il vero successo per me. Nella mia vita ho sempre pensato al presente, perché se uno lavora bene nel presente può raccogliere frutti anche nel futuro. Gestire così tante pressioni e tenerle tutte dentro mi ha fortificato. Ho capito che è meglio una parola detta che una detta male. E’ importante avere fiducia in un allenatore nelle scelte, poi possiamo sbagliare tutti, ma qualsiasi cosa l’ho fatta con la massima consapevolezza e serietà, mettendo sempre il Catania davanti a tutto. Sono una persona moderata e tranquilla, lavoro tutta la settimana. Poi, la domenica, i gli attori sono i calciatori che scendono in campo. Quando danno il massimo e sanno cosa fare, un allenatore deve dire ben poco ai giocatori se in settimana si è lavorato in una certa maniera”.                                   

E’ stato importante per me imparare a conoscere le abitudini dei tifosi, approfondire la conoscenza del territorio. Mi sono ambientato benissimo e la città mi ha accolto bene. In particolare Emanuele Catania mi ha inserito nella mentalità di questa città. E’ una fortuna per me lavorare qui, Laneri mi ha trasferito il significato di allenare il Catania e di vincere sulla panchina rossazzurra. Io sono nato in provincia di Napoli, sotto il Vesuvio. A Catania avete l’Etna. Sono due vulcani differenti nelle dimensioni. L’Etna è così alta che ho pensato subito che per vincere qui fosse necessario percorrere tanta strada per arrivare in cima. Sapevo che la salita sarebbe stata lunga, è bello esserci arrivati. Il Catania, peraltro, ha già vinto il campionato e lo stesso può fare il Napoli domenica. Una bella gioia visto anche che le due tifoserie sono gemellate. Noi napoletani guardiamo con occhio buono i siciliani, la cosa è reciproca”.

“Col Santa Maria Cilento unico ko in campionato? Successe in un periodo in cui già da qualche gara non eravamo in forma. Ripartimmo da una settimana particolare e da un primo tempo altrettanto particolare col Trapani, ma nella ripresa fu la vera svolta per il Catania in termini di classifica e gioco. Come in tutti i percorsi lavorativi in un anno intero ci sono degli incidenti di percorso, noi siamo stati bravi a ripartire. Oggi il Catania ha 28 punti di vantaggio, dimostrando il proprio valore in campionato sotto tutti i punti di vista. Ed il segreto è stata l’intensità del lavoro settimanale dal martedì al sabato. Ne ho parlato con lo stesso Grella, lui vede ancora una squadra con gamba e voglia. Agli allenamenti si percepisce in maniera molto chiara. Ma perché rappresentando una società così importante bisogna sempre lavorare in questo modo. Bisogna apprezzare una squadra che si è allenata sempre con molta serietà e applicazione. Ad Aversa si è vinto su un campo difficile contro una compagine in lotta per la salvezza, fare quel tipo di prestazione in quelle condizioni conferma che il Catania è vivo e vuole cogliere grossi risultati da qui alla fine”.             

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