Esordio con zero punti in tasca. Il Catania ci teneva a regalare ai propri sostenitori un risultato molto importante, ma il campo ha premiato il Crotone. Rossazzurri poco fortunati negli episodi, cogliendo per due volte il palo e una traversa nell’arco dei 90’, oltre a sfiorare la rete in altre circostanze. Ma gli episodi, si sa, hanno sempre fatto la differenza nel calcio e, dunque, bisogna accettarli. Venerdì il rettangolo verde ha tolto al Catania e dato al Crotone, indubbiamente, ma citando le parole di Zammarini il Catania nel corso della stagione la fortuna dovrà anche imparare ad andarsela a cercare. La sconfitta è immeritata, il fatto che anche il tecnico del Crotone Lamberto Zauli abbia candidamente ammesso di avere sofferto riconoscendo che la sua squadra è stata baciata dalla dea bendata in alcune occasioni conferma che, tutto sommato, malgrado il ko faccia male al Catania ci siano gli ingredienti per guardare avanti con fiducia.
L’esordio in campionato è sempre un’incognita. A maggior ragione per la formazione rossazzurra, profondamente rinnovata nell’organico e guidata da un nuovo allenatore che pratica un calcio molto dispendioso sia a livello mentale che fisico. Serve ancora tempo, dunque, per vedere l’Elefante a pieno regime. Lo aveva dichiarato alla vigilia del match mister Tabbiani, nei giorni precedenti aveva fatto altrettanto la società per bocca del vice presidente Vincenzo Grella. L’esordio ha lasciato tanta amarezza per il risultato acquisito, ma da Catania-Crotone sono emersi aspetti che lasciano ben sperare per il prosieguo del percorso.
Innanzitutto la squadra di Tabbiani ha creato sprazzi di bel gioco producendo una buona intensità per almeno 60 minuti. Tanta corsa sugli esterni, Rocca e Zammarini sono un misto di qualità e quantità, i rossazzurri hanno attuato un pressing alto fino a quando c’era benzina nelle gambe, comunque per buona parte dell’incontro. Venendo meno questa, il Catania si è abbassato e proprio in questi momenti il Crotone ha saputo leggere meglio le situazioni, adottando un atteggiamento prudente nel primo tempo per poi attendere il giusto frangente per guadagnare campo e migliorare la qualità del palleggio nella ripresa. E Zauli ha avuto una intuizione molto valida inserendo Petriccione, il quale ha innalzato in mezzo al campo il tasso tecnico e qualitativo della sua squadra, tatticamente riequilibrata.
Il Catania dovrà migliorare la condizione atletica generale, in tal senso potrebbe avere in parte influito la disputa di poche amichevoli nel pre-campionato, ma il campo ha evidenziato lo sviluppo di trame interessanti concedendo poco al Crotone. Tanto movimento sulle corsie laterali dove Chiricò ha offerto una prova estremamente generosa, andando a conquistare palla e ripartire velocemente quando necessario. Il freschissimo ex Crotone ha provato a trascinare il Catania, Marsura dall’altra parte ha creato presupposti interessanti. In cabina di regia, invece, più equilibrio con Rizzo che garantiva una maggiore copertura ma con meno geometrie a disposizione. Ragion per cui Tabbiani ha provato a giocarsi la carta Ladinetti nella ripresa, ma il Crotone era sempre in pressing sul centrocampista cagliaritano (andato in difficoltà) ed è riuscito a guadagnare campo nella fase saliente della gara.
Nella ripresa Catania meno brillante e, nel finale, attacchi un po’ confusi nella ricerca della soluzione migliore per scardinare la porta difesa da D’Alterio, venendo meno la lucidità. Nonostante gli ingressi di un volenteroso Di Carmine e di un guizzante Bocic, la porta del Crotone è rimasta inviolata fino al triplice fischio. Segno che bisognerà anche attaccare meglio l’area di rigore, perché i palloni là davanti arrivavano con discreta continuità ma è mancata la finalizzazione. Dalle prossime partite si avranno strumenti di valutazione ulteriori. C’è ancora tanto da lavorare, ripartendo dalla prestazione globalmente positiva offerta.
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