VERSO CATANIA-TARANTO: il ricordo di un’impresa, le offese a Sant’Agata e l’amarezza mai smaltita dai pugliesi

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Sant'Agata

Domenica il Catania sfiderà il Taranto allo stadio “Angelo Massimino” e la mente torna a quei ricordi di un momento storico per il calcio etneo, poiché il Catania mancava dal campionato cadetto da 15 anni e finalmente ritrovò la Serie B dopo avere vissuto tempi nefasti. Sono trascorsi più di vent’anni da quel famoso doppio confronto playoff tra Catania e Taranto che consegnò la B ai rossazzurri. Se nella città dell’Elefante rimane ben impresso nella mente il ricordo di una splendida impresa, nella sponda pugliese l’amarezza è ancora viva.

La finale col Taranto fu caratterizzata da roventi polemiche, lanciando accuse gravi al Catania. L’ex presidente Ermanno Pieroni, deceduto nel 2021 all’età di 76 anni, parlò di poteri forti che avrebbero favorito il Catania, nell’ambiente tarantino misero seriamente in dubbio la regolarità della doppia sfida playoff e la lealtà dei calciatori. “Sono passato per quello che aveva venduto la Serie B a Gaucci, solo perché ero stato per 7 anni il Ds del Perugia”, scrisse sei anni fa su Facebook Pieroni, che aggiunse: “Mi preme ricordare la rete regolare per i più di Marziano all’andata che fu ingiustamente annullata dall’arbitro Brighi, la presenza di Ghirelli allora segretario generale FIGC, la direzione dell’arbitro Mazzoleni al ritorno, il Sindaco Bianco all’epoca ministro degli Interni, il potere romano di una certa Banca”.

Rapporti tesi anche tra le opposte tifoserie. In particolare i tifosi rossazzurri non hanno mai digerito le offese rivolte alla patrona della città di Catania, Sant’Agata, via web e sugli spalti attraverso l’esposizione di striscioni volgari e di pessimo gusto andati ben al di là dei semplici sfottò. I sostenitori etnei risposero allora con uno striscione eloquente, riprendendo l’acronimo “N.O.P.A.Q.V.I.E.” presente sulla facciata della Cattedrale di Catania: “Noli offendere Patriam Agathae quia ultrix iniuriarum est”, che significa letteralmente “Non offendere il paese di Agata, perché è vendicatrice di ogni ingiustizia”. Il destino ha voluto che da quella doppia finale playoff il Taranto faticò maledettamente a rivedere la luce, navigando tra Serie D e C passando attraverso dissesti finanziari e mancate iscrizioni.

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