DALLA SALA STAMPA – Zeoli: “Il blasone e la voglia di vincere ci hanno portato al successo. Il mio futuro? Viaggio ad ore…”

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Foto Catania FC

Dopo il successo che ha consentito al Catania di approdare agli ottavi di finale della Coppa Italia Serie C, mister Michele Zeoli ha risposto alle domande dei giornalisti in sala stampa:

“La mia posizione? Il comunicato della società dice tutto, è un incarico momentanea. Le scelte odierne sono state fatte nell’interesse del Catania, non del sottoscritto. Sapevo di dover portare alcuni ragazzi ad un certo minutaggio, sono contento perché con la sofferenza abbiamo ottenuto la qualificazione. Abbiamo fatto una buona prima mezz’ora, ai ragazzi avevo detto di divertirsi e avevo chiesto di fare quelle poche cose che avevamo provato in due giorni, così è stato. Avevo già accennato, ieri, che mi sarei aspettato una sofferenza dovuta ad alcune situazioni relative ai cambi, l’unico concordato era quello di Rizzo che è andato anche oltre il minutaggio stabilito; dovevano uscire anche Deli e Maffei, che ha fatto una signora partita, davvero generosa, però i cambi sono cinque”.

“Le palle inattive? L’anno scorso ci abbiamo messo tanto, quest’anno ho avuto la fortuna di ritrovare alcuni ragazzi che credono in questo tipo di lavoro. Se mi ritengo pronto ad allenare? Credo che se uno studia e si aggiorna sia così ma il mio pensiero è anche per i miei ragazzi che vivono la quotidianità con me a Nesima ed oggi erano raccattapalle, penso di essere pronto ma non metto mai davanti l’interesse personale, prima viene il Catania. Io ho un obiettivo: devo consegnare qualcosa a qualcuno facendo il meglio; si usa il termine traghettatore, devo riuscire a passare da 10 a 15 ed è quello che cerco di fare. La prossima gara? Non so quel che farà la società nelle prossime ore, l’avverbio nel comunicato stampa che mi riguarda dice tutto e sto pensando solo a quello, dovessi fare un’altra gara sono pronto e determinato, sto viaggiando ad ore. Il Picerno ha trovato il pareggio meritatamente, ci siamo rintanati più per un fattore psicologico, poi il blasone e la voglia di vincere ci hanno portato al successo”.

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