L’EDITORIALE – Lucarelli capo popolo

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foto Catania FC

Ha ragione Lucarelli che a fine gara in conferenza stampa ha detto che se c’era un modo giusto di vincere questo era esattamente quello che si era immaginato il giorno prima. La vittoria del Catania al fotofinish contro la Turris per 2-1 ha segnato l’inizio di un nuovo corso alle falde dell’Etna capitanato dall’ormai catanese d’adozione Lucarelli. Il capo popolo rossazzurro ha trascinato la squadra alla vittoria inculcando in pochi giorni importanti dettami mentali e tecnico-tattici su cui fondare il proprio cammino nel campionato di Serie C da oggi in avanti.

L’intesa con il popolo rossazzurro

È stato emozionante l’abbraccio riservato dalla città di Catania al “neo” allenatore dagli striscioni alle ovazioni fino all’incredibile corsa sotto la Curva al 96esimo dopo un goal scaccia-crisi che ha fatto tirare un sospiro di sollievo a tutto l’ambiente. È stato un Catania estremamente battagliero soprattutto nel primo tempo, capace di cambiare pelle proponendosi davanti con verticalizzazioni tipiche del gioco di Lucarelli che ha chiesto ai suoi di saper contenere e partire velocemente per far male all’avversario. Probabilmente questa è la migliore tattica per affrontare un campionato difficile come la Serie C con squadre attendiste e tecnicamente valide disposte a tutto pur di strappare punti preziosi anche alla big di turno.

Unità fondamentale per costruire

La compattezza dell’ambiente può fare la differenza, Lucarelli in tal senso è stato chiaro ma l’esperienza del passato conferma comunque questa regola determinante per costruire un contesto vincente in terza serie, campionato di estrema difficoltà. Adesso però il Catania è chiamato a quella che per com’è andata fino ad oggi può rappresentare un’impresa, ovvero trovare la tanta agognata continuità di risultati per sperare in una risalita in classifica e un piazzamento utile a poter sognare ancora, già, in questa stagione. Per raggiungere la meta il Catania dovrà lavorare sia sulla condizione atletica sia soprattutto sulla tattica trovando quel ventaglio di soluzioni voluto dell’allenatore toscano per poter rappresentare la classica realtà camaleontica tanto cara a Lucarelli stesso.

Al vertice della piazza

Lucarelli capo popolo. Probabilmente proprio questo c’era bisogno in un momento di grande difficoltà in cui si era persa l’identità. Sulle sue spalle gravano i sogni e le speranze di una piazza intera: la certezza è che l’uomo Cristiano Lucarelli ha nel suo DNA la capacità di sopportare questa speranza di un popolo che aiuterà a conquistare l’obiettivo già sfumato due volte in passato.

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