LA SICILIA – Dini: “Catania, volevo toccare con mano questa realtà emozionante”

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foto Catania FC

“Bado ad allenarmi e a fare il meglio possibile, rimanere concentrato, preparare la gara, non mollare, cercare ogni giorno di migliorarmi. A fine stagione, spero il più tardi possibile, tireremo le somme”. Così Andrea Dini, portiere del Catania, ai microfoni de La Sicilia.

“Ho spinto io a trasferirmi a Catania perchè sarei potuto rimanere a Catanzaro, ma la voglia di mettermi in gioco non in una società qualunque, ma a Catania, era forte. Ho affrontato i rossazzurri tante volte da ‘nemico’, ho vissuto anche i playoff con il Trapani in uno stadio stracolmo. Ecco perchè avevo voglia di toccare con mano la realtà Catania e dare il mio contributo”, afferma.

“Queste partite trasferiscono emozioni forti. Sono quelle che ti fanno lavorare ogni giorno, che ti danno una spinta per viverle sempre di più. Rigori? Ne ho parati, è il mio mestiere. Ad esempio ricordo un Trapani-Catanzaro di fuoco nel 2018, poi vincemmo. Ma non mi focalizzo sui rigori – per cui c’è uno studio che parte dalle analisi e prosegue con competenze e conoscenze del preparatore dei portieri che lavora in modo maniacale in questo senso – piuttosto sulla prestazione totale”, aggiunge.

“Gli assenti durante la stagione erano troppi, con molti giocatori neanche dentro lo spogliatoio perchè devono andare a curarsi in infermeria o con orari differenti nella fase del recupero il senso di spirito di gruppo e di squadra rischia di diminuire, è normale. Adesso aver recuperato tutti ed essere arrivati a valorizzare uno spirito di squadra completo ti permette di garantire le prestazioni. Il tecnico sta premendo sull’aspetto mentale, più che tecnico”.

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