43 presenze in gare ufficiali e una promozione in Serie C1 all’attivo nell’indimenticata stagione 1998-99, Dino Di Julio è intervenuto ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com per commentare l’attualità rossazzurra alla luce del doppio successo negli scontri diretti con Salernitana e Benevento. Il centrocampista del Catania di Cucchi ha messo in particolare evidenza la simbiosi che si è venuta a creare tra società, allenatore e gruppo e lo spirito di squadra che sta animando l’ottimo avvio di campionato.
Il Catania ha fatto propri entrambi gli scontri diretti con Salernitana e Benevento. Una bella iniezione di punti e autostima per il gruppo.
«Stiamo parlando di squadre che hanno investito tanto per cercare di stare là davanti. Il Catania ha rinnovato tanto e credo abbia programmato bene con addetti ai lavori, una squadra e un allenatore che sono abituati a cercare di vincere questi campionati. Credo che quest’anno ci sia qualcosa di importante che si vede nelle prestazioni. Quando poi guardi le partite e vedi tutta quella gente allo stadio ti viene la voglia di rimetterti a giocare per quanto mi riguarda».
La solidità difensiva rappresenta il tratto distintivo del Catania di Toscano. Quanto conta il lavoro dei centrocampisti in tal senso?
«Per vincere i campionati o quanto meno stare lì davanti la solidità difensiva è determinante. Infatti in tutte le categorie le squadre che vincono gli scudetti o i campionati sono quelle che prendono meno gol. La statistica parla chiaro però il merito non è solo dei difensori in questo caso. Il Catania ha giocatori in mezzo al campo con grandissima personalità, davanti ha tanta qualità e lo sta dimostrando nelle prestazioni e nei gol che fanno gli attaccanti. Il gol su punizione di Cicerelli contro la Salernitana? Sono gesti che si vedono poco, anche nelle categorie superiori. Tutto questo è merito sicuramente di un gruppo, di uno spogliatoio e di una società che sta cercando di fare il massimo per portare la squadra a stare lì davanti e poter lasciare questa categoria».
In queste prime undici giornate di campionato l’allenatore è riuscito a trovare la quadra sul piano tattico. Quant’è importante aver raggiunto così velocemente l’intesa di squadra?
«È determinante. Secondo me il mister è stato molto bravo, oltre alla società, a formare un gruppo. Stare a Catania non è semplice, parlo come giocatore. È una piazza importantissima e devi avere determinati requisiti: attaccamento alla maglia, giocare al 100%, dimostrare ai tifosi che ci tieni a far bene e a vincere le partite. Questa piazza è talmente importante che qualsiasi giocatore credo che non veda l’ora di venirci sia da avversario ma soprattutto da interprete principale del Catania perché è una piazza troppo bella e troppo importante per stare in queste categorie».
Reputi che un’idea di calcio votata al pragmatismo può rappresentare la carta vincente in Serie C?
«In questi campionati più che i giocatori singoli il gruppo deve essere importante e forte. Quest’anno vedo molto bene la simbiosi tra la società, l’allenatore e il gruppo perché sono veramente affiatati per un unico obiettivo che è quello di dare la soddisfazione ai tifosi, i quali meritano queste prestazioni e queste partite importanti. È un piacere vedere tantissimi tifosi e allo stesso tempo belle partite. Se non hai un gruppo importante queste gare non le vinci. Il Catania sta dimostrando sia in casa che fuori di avere un gruppo granitico che va a prendersi il risultato con la giusta determinazione, oltre che con le qualità che ha».
I giocatori sembrano aver acquisito una mentalità vincente. È lo spirito che serve ad alimentare i sogni di una piazza che ambisce al salto di categoria?
«La bellezza di giocare a Catania è quando entri in campo e vedi tutta quella gente sapendo che devi dare qualcosina in più per farti apprezzare dai tifosi. Riscontro uno spirito di gruppo e la volontà di fare la prestazione e vincere anche per i tanti tifosi che ti seguono. Secondo me l’hanno acquisita. L’anno scorso il Catania è stato altalenante ma quest’anno in ogni partita sono molto determinati ad arrivare all’obiettivo. Purtroppo in questi campionati non è mai tutto semplice. La forza la fa veramente il gruppo, non solo gli undici che giocano ma tutta la rosa, lo staff e le persone che gli stanno dietro che a quanto vedo sono molto legati e seguono i ragazzi e l’allenatore».
Sarà una faccenda a tre il primo posto oppure potrebbero inserirsi altre pretendenti?
«Per il momento le squadre che erano state programmate per cercare di stare lì davanti stanno rispettando i valori. Però in questi campionati c’è sempre qualche squadra che riesce a fare un campionato diverso da quello che si era programmato. Il Casarano aveva dimostrato delle qualità importanti e adesso è altalenante però credo che le tre squadre che sono là davanti hanno qualcosa in più per giocarsi fino all’ultima giornata la prima posizione».
Si ringrazia Dino Di Julio per la gentile concessione dell’intervista.
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