Non può non essere speciale la sfida di domenica pomeriggio per Ivano Pastore. Il direttore sportivo rossazzurro classe 1970 (compirà 55 anni a dicembre) è nato proprio a Salerno. Ben conosce gli umori della piazza, sa cosa significa vivere la Salernitana anche se non ha vestito la maglia granata, nè operato sotto il profilo dirigenziale nella sua città di nascita. In provincia di Salerno ha giocato, in compenso, a Cava de’ Tirreni, dove il confronto con la Bersagliera è storicamente molto sentito.
Da difensore di livello per la C, con anche apparizioni in cadetteria, Pastore ha militato tra le fila di Matera, Giulianova, Marsala, Catanzaro e Taranto – menzionando alcune delle esperienze più significative vissute – mentre in Campania ha lavorato come dirigente in piazze calde come Nocera, Caserta e Benevento. Non c’è mai stata la Salernitana nel suo percorso professionale. A Salerno è stato spesso ospite di trasmissioni televisive aventi come oggetto focus di approfondimento sulle vicende della squadra granata e sul calcio campano in genere.
Nei giorni scorsi ha rilasciato alcune dichiarazioni in vista del match di domenica che Pastore vivrà da avversario della Salernitana. Ritrovando al “Massimino” quel Daniele Faggiano che proprio nella passata stagione ha condiviso con lui parte dell’avventura etnea, scegliendo Pastore come collaboratore dell’area tecnica diretta dallo stesso dirigente pugliese.
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