Il giudizio di Max Velotto, ex direttore di gara e fino alla scorsa stagione addetto agli arbitri del Catania, sulla direzione del match vinto contro il Benevento del sig. Marco Di Loreto della sezione di Terni. Questo il suo pensiero ai microfoni di Telecolor in relazione agli episodi che hanno fatto discutere:
“Se analizziamo la prestazione dell’arbitro nel contesto, di fronte a 20mila spettatori, un elemento con 27 partite dirette in C, la gara più bella d’Italia, big match di giornata, al netto di qualche piccolo errore – si è leggermente scomposto nel secondo tempo – secondo me è stata positiva. Andando ad analizzare gli episodi, in occasione del calcio di rigore assegnato al Catania dopo la chiamata al FVS, nel momento in cui avviene il contatto con Cicerelli i giocatori hanno l’istinto di protestare. Poteva anche esserci un fallo di mano di Borghini, si riscontra un placcaggio su Ierardi, a mio avviso il rigore c’è perchè poi avviene il contatto con Cicerelli. Lo sgambetto è un gesto tecnico che produce immediatamente un effetto. E’ un tipo d’intervento sul quale la valutazione non dipende dall’intensità con cui viene fatto. E’ preponderante il fatto che ci sia il contatto, non l’intensità . In questo caso il contatto produce quella piccola inerzia che sbilancia Cicerelli. Bravo l’arbitro a ritornare sui suoi passi, avendo l’umiltà e la consapevolezza di analizzare con attenzione e precisione quello che non era riuscito a vedere in tempo reale”.
“Al 46′ il neo entrato Mehic interviene fallosamente in una dinamica di azione dove non c’è velocità e quant’altro, l’intervento è chiaramente imprudente. Sbagliato non ammonire il giocatore giallorosso. In merito al rigore non concesso al Benevento, secondo me la caduta del calciatore non è proporzionale al tipo d’intervento. Il difensore del Catania mette un braccio sul petto dell’avversario ma è più un’azione di disturbo piuttosto che un vero e proprio fallo. La tipologia di caduta aiuta l’arbitro a decidere di non fischiare il rigore, perchè la caduta non è proporzionate al tipo di contatto. Il Benevento si è giocato la card chiamando l’arbitro alla review, il direttore di gara era posizionato anche bene e rivedere le immagini gli ha tolto ogni dubbio. Mentre nel caso del rigore di Cicerelli lo sgambetto procura il danno, qui non c’è intensità e quel tipo di appoggio del braccio del difensore non può procurare quella caduta”.
“C’è stata una sbavatura dell’arbitro, a mio avviso, al 79′ quando ha avuto un eccesso di zelo ammonendo Casasola. Jimenez s’interpone tra la palla e il difensore del Benevento, l’arbitro aveva tutti gli strumenti per poter fischiare un calcio di punizione a favore del Catania ed invece ha lasciato proseguire. Si è dovuto sorbire le proteste di Casasola spendendo un cartellino giallo evitabilissimo. Nella dinamica dell’azione, poi, Ierardi ha rischiato qualcosa“.
“Al minuto 88 la revisione al FVS nega un rigore al Catania per una posizione di fuorigioco di Rolfini. Non sono nelle condizioni di certificare con certezza che Rolfini non sia in fuorigioco. Per esperienza mia, per come ci è stato insegnato in passato a leggere le telecamere televisive, l’ultimo difensore del Benevento – Saio – non ha una falcata in corso ma due piedi paralleli, Rolfini invece è in corsa, il piede sinistro dell’attaccante del Catania secondo me, tracciando una linea parallela al taglio dell’erba del campo, è più avanti di poco. L’assistente tra l’altro è in linea, ha la visione migliore di tutti quanti, è posizionato bene ed ha tutte le condizioni per potere valutare sicuramente meglio l’episodio”.
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