ESCLUSIVA – Monaco: “Catania, finchè vivrò tifo per te. Può darsi che un giorno anche mio figlio vestirà questa maglia…”

Legame fortissimo, quello di Gennaro Monaco con Catania

Giovedì abbiamo scambiato qualche battuta con l’ex difensore rossazzurro Gennaro Monaco che non perde la speranza di vedere, prima o poi, il figlio Salvatore – ora in forza al Perugia – indossare la maglia del Catania. Questo ed altro nelle parole di Monaco rilasciate in esclusiva ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com:

“Io ho vissuto per otto anni ad Aci Trezza e sono ricordi indelebili, inspiegabili. Ho provato emozioni uniche per questa tifoseria e città che mi hanno reso famoso ed importante. Sono passati da Catania migliaia di calciatori. Essere sui murales dello stadio penso che non ci abbia prezzo, tra tanti personaggi che hanno fatto anche la Serie A. E’ sinonimo di attaccamento. Io finchè vivrò sarò uno dei primi tifosi del Catania, perchè lo sento veramente con il cuore. Questo a volte a a livello lavorativo ti danneggia perchè alcune società, sapendo che sei molto legato a Catania ed ai catanesi, non si avvicinano a prendere l’allenatore. Purtroppo perchè c’è sempre quell’ignoranza delle tifoserie che non accettano che un giocatore simbolo del Catania possa andare ad allenare altre squadre. Però a me non interessa, ho un rapporto viscerale coi catanesi. Poi può darsi che un giorno anche mio figlio indosserà la maglia rossazzurra…”.

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CURIALE & Co – attacco in affanno? I consigli di Oliveira e Ambrosi: “Non cercate il gol a tutti i costi… siate tranquilli e sereni”

Giovedì sono tornati nella loro amata Catania ricevendo una calda e festante accoglienza. Luis Arton Oliveira, meglio conosciuto come Lulù, ed Alessandro Ambrosi, due ex attaccanti rossazzurri con il gol nel sangue, hanno fornito alcuni suggerimenti alle punte ora in forza al Catania. In particolare a Davis Curiale, capocannoniere del girone C di Serie C 2017-18 e che, quest’anno, fatica dannatamente a trovare la via della rete:

LUIS OLIVEIRA – “E’ un momento particolare quando una squadra non riesce a finalizzare con i propri attaccanti. L’attaccante pensa soprattutto a fare gol, questo è un grandissimo errore. A me è successo a Firenze di rimanere a digiuno per sette giornate. Non dormivo, pensavo soprattutto alla domenica per fare quello che ero abituato a fare. Trovai però un allenatore che mi diede fiducia, Malesani. Lui mi ha tranquillizzato. Mi ha dato tantissima fiducia, dopo 8 giornate mi sbloccai facendo poi 15 gol. Non sono momenti facili, un allenatore deve essere in grado di capire anche la situazione. Io consiglio di allenarsi con grande volontà e semplicità, sapendo che se non tiri in porta non fai mai gol. E questo lo diceva mio padre”.

ALESSANDRO AMBROSI – “Chiaramente gli attaccanti hanno un proprio carattere e va gestito in modo diverso. Dovere dimostrare qualcosa fa ottenere l’effetto inverso. Quando la punta non trova la porta, deve restare tranquilla e rendersi utile in altri modi. Piano piano la giocata ed un pizzico di fortuna fanno sì che torni a svilupparsi quell’alchimia che riporta al gol. Bisogna evitare la ricerca a tutti i costi della rete, mantenendo la giusta serenità”.

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BARAYE: “A volte sembra che mi chiamino Mbare. Sono molto legato alla famiglia, sogno di diventare papà”

Seconda puntata della seconda edizione del format televisivo ufficiale Piacere Calcio Catania. Dopo le parole di Guido Pulidori e Tommaso Silvestri, riportiamo i tratti salienti dell’intervista rilasciata dal laterale sinistro Joel Baraye. Ecco quanto evidenziato da TuttoCalcioCatania.com:

Spesso durante gli allenamenti sembra che mi chiamino ‘Mbare’, me lo dice spesso Saro (Bucolo, ndr) in quanto catanese. Catania mi piace, mi piace tanto il calore della gente. Si mangia anche benissimo. Ho un legame forte con i miei fratelli e la mia famiglia. Ricordo quando andai a Monaco, una chiamata giunta all’improvviso e che non mi aspettavo. Partì all’età di 15 anni, mia mamma mi spronava ad andare perchè tanti ragazzi in Senegal avrebbero voluto sfruttare l’occasione di giocare a calcio. Accettai di partire ma non fu facile, la famiglia mi manca tanto. Sono molto legato alla mia sorellina, ho anche fatto un tatuaggio dedicato a lei con il nome Marie e le stelle che rappresentano i miei fratelli, che giocano a calcio come me”.

“Da piccolo non dimenticherò mai quando giocavo a pallone con mio fratello sulla strada. Non volevo che la palla si potesse rompere, anche perchè costava tanto. Preferivo, allora, non calciare forte sul muro per evitare problemi. A chi sono più legato tra mamma e papà? Sicuramente la mamma che mi difende sempre, invece mio padre quando faccio casino s’incazza. L’ultima volta che lo feci arrabbiare andai in vacanza ma non lo avvisai del mio rientro. Avrei dovuto avvertirlo, sbagliai però anche in quel caso mia madre prese le mie difese. Cosa c’è tra i miei sogni nel cassetto? Diventare papà di un maschietto e di una femminuccia“. 

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PULIDORI: “Serie B, ci riprovo con il Catania. Sottil, buon rapporto. Il portiere? Tutta una questione d’istinto…”

Seconda puntata della seconda edizione del format televisivo ufficiale Piacere Calcio Catania. Spazio anche alle parole di Guido Pulidori, portiere prelevato in estate dal Livorno. Riportiamo di seguito quanto evidenziato da TuttoCalcioCatania.com:

“I toscani siamo i più forti di tutti (sorride, ndr). Sono un romanticone. Quando penso alla mia ragazza Giulia, la canzone di Jovanotti ‘A Te’ è il riferimento perfetto. Ci siamo conosciuti lo scorso anno trovandoci subito in sintonia. Lei è un anno più piccola di me. Io sono in generale un possessivo su tutto. Purtroppo ho questo grande difetto. A volte esageri su certi atteggiamenti, magari sei troppo geloso e non ne vale la pena. Io mi fido della mia ragazza ma ho quella mania di possessione e gelosia che rovina i rapporti”.

“Nella passata stagione ho indossato la maglia del Livorno, adesso quella del Catania. Sono piazze che nulla hanno a che vedere con la Serie C per tifo e storia. A Livorno sono riuscito ad ottenere la promozione in B, adesso incrocio le dita con il Catania. Il mio rapporto con Sottil? C’è un buon rapporto professionale. Lui mi ha lanciato, facendomi giocare lo scorso anno a Livorno. Quest’anno mi ha voluto a Catania ed ho accettato il trasferimento in una piazza importante. Cosa conta principalmente per un portiere? Il portiere secondo me è tutto istinto, lavoriamo tanto e miglioriamo però quando sei in porta prendi il meglio di quello che ti hanno insegnato. Poi l’istinto è determinante a difesa dei pali”.

“Il calcio? Tutti siamo concentrati a fare sempre le stesse cose ma se da un lato è lo sport più bello del mondo, dall’altro lo hanno rovinato. Mi sento un ragazzo fortunato perchè ho realizzato il sogno di quasi tutti i bambini che crescono con il pallone tra i piedi. Io all’inizio ero un grande attaccante, poi ho visto che correvo troppo… scherzi a parte, all’inizio tutti vogliono giocare all’attacco. Ad un certo punto mancava un portiere, cominciai a giocare in porta ed è andata bene”.

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SILVESTRI: “Vi descrivo i miei gol, ecco perchè ho scelto il numero 5. Il Catania si ama”

Seconda puntata della seconda edizione del format televisivo ufficiale Piacere Calcio Catania. Spazio alle parole di Tommaso Silvestri, difensore prelevato in estate dal Trapani. Riportiamo di seguito quanto evidenziato da TuttoCalcioCatania.com:

Il mio primo gol stagionale con la maglia del Catania contro il Verona? Ricordo di essere salito per sfruttare una punizione da palla inattiva, solo che la palla inattiva non è andata come ci eravamo prefissati, il pallone viene mosso ed a un certo punto si trova verso il fondo campo. Io, vista l’opportunità di creare qualcosa in area, invece di tornare indietro come qualsiasi buon difensore farebbe, ho temporeggiato e decisi di rimanere in area. Kalifa mette questa bellissima palla arretrata, Marotta da attaccante vero si precipita. In un contrasto con un difensore scaligero la palla passa, ed io fuori dall’area piccola me la ritrovo sul destro e con il piattone riesco a dare sufficiente forza al pallone per insaccare”.

Il mio gol a Rende? Dovevamo dare sin da subito un segnale forte. Venivano da un periodo d’inattività forzata. Siamo riusciti a centrare la vittoria nella prima partita di campionato. Sulle palle inattive di solito cerco il secondo palo, allora scelsi oò primo palo. Questo perchè era uno schema ben studiato in allenamento, che provavamo da circa un mese. Sapevamo che in quella zona loro mancassero sia in marcatura che di uomini, e così è stato. Ho valorizzato il bellissimo angolo di Lodi mettendola dove il portiere non è arrivato. E’ stato come impennare in bicicletta”.

“Il ‘5’ come numero di maglia? Mi fa sperare nella vittoria, lo immagino un numero che faccia in modo che tutto l’ambiente possa apprezzare quello che io personalmente do a questa piazza. Nel 5 mi identifico anche come guida soprattutto in un ruolo in cui l’essere punto di riferimento è fondamentale. Immaginiamo il pugno chiuso, ecco. Lo usa anche mister Sottil come metafora di un gruppo di persone che lottano uniti per un obiettivo ben preciso. Deve essere un insieme d’intenti, di forze che ci dovrà portare tutti quanti al raggiungimento del traguardo”.

“Una canzone che mi identifica è ‘L’amore conta’ perchè tocca l’argomento dell’amore in maniera molto mirata. Qualsiasi cosa fatta con amore, dedizione ed intelligenza secondo me è una cosa fatta bene. Non solo dal punto di vista calcistico. Penso allo stare con i compagni, la famiglia, avere degli ottimi rapporti con tutti. L’amore è alla base di tutto. E naturalmente si può e deve amare anche il Catania“.

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LODI: a giugno sarà di nuovo papà

Gol con dedica alla moglie domenica scorsa

Qualche mese ancora e Francesco Lodi diventerà nuovamente papà. Il centrocampista del Catania, andato a segno contro la Paganese, come nel caso di Marco Biagianti ha riservato una dedica speciale domenica scorsa. Dedica rivolta, nello specifico, alla moglie Lea Maiolino, in dolce attesa di una bimba che nascerà a giugno. Momento particolarmente felice nella vita privata di Lodi, attuale capocannoniere rossazzurro.

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CATANIA – CATANZARO: cinque Daspo annullati a tifosi ospiti

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Altre assoluzioni in casa giallorossa

Il 10 novembre scorso 37 tifosi del Catanzaro erano stati colpiti da provvedimento Daspo, in occasione della partita disputata dalla squadra giallorossa a Catania, per danneggiamenti ad un autobus che li aveva condotti fino allo stadio “Angelo Massimino”. Ebbene, il Tribunale Amministrativo Regionale di Catania ha annullato un’ulteriore parte dei Daspo emessi. Da due si passa a cinque assoluzioni finora, potrebbero non essere le ultime. Secondo i giudici gli accertamenti della Questura etnea non hanno soddisfatto i requisiti di elevata probabilità che dovrebbero contraddistinguere l’affermazione della responsabilità. Il Tar ha anche condannato il Ministero dell’Interno ad una pesante rifusione delle spese processuali sostenute.

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MORIERO: “Non facile giocare a Catania, me ne accorsi io stesso…”

Focus sulla lotta al vertice nel girone C di Serie C. Ai microfoni di zonacalcio.net parola all’ex tecnico del Catania Francesco Moriero, il quale ritiene la Juve Stabia favoritissima per la vittoria finale del campionato:

“La Juve Stabia sta facendo un grande percorso da imbattuta, personalmente la reputo la favorita per la vittoria finale, soprattutto con lo stesso livello di umiltà e concentrazione. La compagine campana merita questo primato, sarà difficilissimo per le rivali. Il Catania? Non è facile giocare a Catania, la dirigenza degli etnei ha costruito un organico all’altezza per vincere il campionato, ma l’ambiente pretende tanto e ciò a volte risulta controproducente. Mi ricordo quando riuscii a salvare all’ultimo il Catania, certamente non fu semplice lavorare in un contesto del genere nonostante la fiducia della società”.

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BIAGIANTI: “Le punte si sbloccheranno, ritroviamo l’unione tra squadra e tifosi. Ora la svolta in trasferta, può succedere ancora di tutto in campionato”

Il campione paralimpico di sci nautico Daniele Cassioli, affiancato dal giornalista Cesare Zanotto ha presentato il romanzo “Il Vento Contro”. Un’occasione per scrivere una dedica speciale allo sport che lo ha aiutato molto ad accettare la sua cecità.

E’ intervenuto anche il centrocampista e capitano del Catania Marco Biagianti. Ecco alcune dichiarazioni rilasciate da quest’ultimo nella Sala Conferenze di Torre del Grifo:

“E’ importante che la squadra abbia ritrovato la vittoria, al  di là del fatto che io sia riuscito a siglare la quarta rete in questo campionato, notizia che comunque fa piacere. Sicuramente dobbiamo svoltare in trasferta perché in casa stiamo facendo veramente bene. Fermo restando che ultimamente, vedi Trapani, siamo stati anche poco fortunati. I numeri parlano chiaro. Già dalla prossima partita dobbiamo assolutamente vincere. Attraversiamo un periodo un pò complicato, va ritrovata l’unione tra squadra e tifosi. Anche perchè giocare con questo clima non aiuta. Cercheremo di fare sempre meglio nelle prossime gare. Gli attaccanti faticano a segnare? Li conosco bene, si allenano tutti i giorni sempre al massimo, succede di non riuscire a capitalizzare al meglio le occasioni create ma ci sono anche i centrocampisti e difensori che provano a trovare la via della rete. Sono sicuro che le punte si sbloccheranno. Ora pensiamo alla Viterbese continuando a lavorare per trovare le giuste soluzioni davanti. Concentriamoci su noi stessi, il campionato è ancora lungo e può succedere di tutto”.

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TORRE DEL GRIFO: dieci gol in partitella, in particolare evidenza Curiale e Sarno

Catania in campo nel pomeriggio a Torre del Grifo: conclusa l’attivazione tecnica, mister Andrea Sottil ha disposto e diretto lo svolgimento di una partitella. In gruppo anche alcuni calciatori della formazione Berretti. Dopo un’ora di gioco in due tempi da 30′, dieci reti: tripletta di Curiale, doppietta di Sarno e reti di Brodic, Bucolo, Manneh, Marotta e Silvestri.

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