Cori razzisti e di discriminazione territoriale. Un tema attuale nel nostro Paese. A questo proposito è stato chiesto un parere all’ex allenatore del Catania Cristiano Lucarelli, intervenuto ai microfoni di Radio CRC:
“Se sarebbe giusto interrompere le partite in caso di cori di un certo tipo? Io non uscirei dal campo. La medicina non la conosco, però sono anche abbastanza d’accordo con Allegri. Il problema in Italia è l’educazione allo sport. Io mi caricavo quando venivo offeso. Non darei questa soddisfazione. Coloro che lanciano i cori sono persone note alle forze dell’ordine. Devono intervenire in questo senso. Ne prendo uno una volta, uno una seconda che secondo me è anche più pratico che sospendere una partita”.
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Da due mesi il Bisceglie non festeggia la conquista dei tre punti in campionato. Acque agitate per la formazione nerazzurra, ma attenzione ad un dato statistico che si riferisce ai confronti con le big del girone C. La squadra pugliese ha affrontato, finora, tutte le prime della classe ovvero Juve Stabia, Rende, Trapani, Catanzaro e Casertana. Domenica toccherà al Catania. Con le squadre appena citate il Bisceglie ha perso esclusivamente contro Juve Stabia, Rende e Trapani mentre il Catanzaro di Auteri non è andato oltre l’1-1 in casa e la Casertana dai grandi nomi ha riportato persino una sconfitta al “Ventura” per 2-1. Solo 1-0, invece, in favore del Trapani in Sicilia. Motivo in più per non sottovalutare la sfida di domenica per i rossoazzurri.
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Presa di posizione degli ultras del Pisa che, in vista di Juventus U23-Pisa, diserteranno la trasferta:
“I gruppi organizzati della Curva Nord Maurizio Alberti comunicano la decisione unanime di disertare la trasferta di domenica prossima a Alessandria contro la cosiddetta Juventus B. Capiamo le esigenze delle società, costrette a far buon viso di fronte alle imposizioni della Lega. Capiamo chi afferma che la squadra vive un momento delicato e va sostenuta e per certi versi “stimolata” a far meglio. Capiamo tutto, ma non possiamo far finta di niente perché la nostra mentalità, la nostra coerenza, il nostro modo di concepire il ruolo non passivo, ma attivo, del tifoso di calcio, impongono una risposta chiara, determinata e forte contro l’arroganza del calcio moderno. Le squadre “B” sono un insulto alla dignità di chi ha nella Lega Pro la propria serie A, come l’Albissola, oppure il proprio attuale campionato di riferimento, come noi“.
“Pisa ha una tradizione, ha giocato contro la Juventus “vera”, più e più volte, non merita di fare da “sparring” ai giovanotti più o meno di belle speranze che senza stadio, storia e seguito, la società bianconera spedisce in terza serie per fare esperienza. E se proprio il Pisa S.C. deve scendere in campo, noi non vogliamo esserci. Il ruolo di cornice a questa farsa lo lasciamo ad altri. Per noi è una gara che non esiste. Continuiamo a ripetere da anni che il calcio è della gente, è uno sport popolare, vive e ha vissuto di tradizione e campanilismi, vittorie e sofferenze. Rispettiamo tutte le realtà minori che dopo percorsi decennali, con grandi sacrifici e passione, riescono a vivere un’avventura in Lega Pro, o ad affacciarsi al professionismo, rispettiamo chi in questa serie si considera di passaggio, e la frequenta con intensità e sofferenza considerandola una tappa per il ritorno nel calcio che conta”.
“Per questo non possiamo tollerare che un’idea di plastica rubi un posto a qualcuna di queste “storie”, che dei tifosi debbano pagare o fare km per assistere ad una gara che al limite potrebbe avere dignità come amichevole, che i vertici del calcio continuino a massacrare il nostro calcio e le nostre “domeniche” (vedi i ricorsi e il calendario spezzatino) per poi imporre le squadre B delle “grandi”. La Juventus è la prima. E se il prossimo anno ce ne fossero altre tre…quattro..cinque ? Noi non siamo abituati a far finta di nulla e a farci scorrere tutto addosso in nome del pallone che rotola. Domenica, per noi, il pallone starà in un angolo. Riprenderà a rotolare all’Arena, mercoledi, in un incontro di calcio non certo accattivante, tutt’altro che nobile, ma perlomeno vero. No al calcio moderno. Rispetto per i tifosi“.
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La nascita del tifo a Bisceglie è da ricercare nei primi anni ottanta e, ad oggi, l’unico gruppo ultras è l’Ultras Bisceglie. La tifoseria biscegliese ha una storica rivalità con quella del Molfetta e con quella del Vigor Trani (con cui si gioca il “derby del Ponte Lama”). Si registrano anche rivalità, comunque di minore rilievo, con gli ultras del Manfredonia, del Barletta e del Fasano. Un solo gemellaggio, con gli ultras Lanciano.
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Al termine della rifinitura, svolta nel pomeriggio in Puglia, l’allenatore del Catania Andrea Sottil ha convocato 22 giocatori per la sfida al Bisceglie, in programma domenica 9 dicembre alle 16.30 allo stadio “Gustavo Ventura”. Rossoazzurri già in ritiro pre-gara. Lunedì alle 10.00, a Torre del Grifo, i rossazzurri sosterranno il primo allenamento in vista di Catania-Virtus Francavilla, in calendario mercoledì 12 dicembre alle ore 20.30 al “Massimino”.
PORTIERI 12 Matteo Pisseri 1 Guido Pulidori
DIFENSORI 4 Ramzi Aya 17 Joel Baraye 26 Luca Calapai 23 Simone Ciancio 28 Andrea Esposito 3 Dragan Lovric 8 Luigi Alberto Scaglia
5 Tommaso Silvestri
CENTROCAMPISTI 6 Federico Angiulli 27 Marco Biagianti 21 Rosario Bucolo 10 Francesco Lodi 19 Kalifa Manneh 18 Giuseppe Rizzo
ATTACCANTI 7 Maks Barisic 14 Fran Brodic 11 Davis Curiale 9 Alessandro Marotta
24 Adis Mujkic 20 Andrea Vassallo
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Gradito ospite di TuttoCalcioCatania.com, l’ex difensore di Catania e Bisceglie Nicola Diliso ha gentilmente concesso un’intervista commentando il momento vissuto dalle due squadre con alcune considerazioni sul campionato e qualche aneddoto riferito ai suoi trascorsi da calciatore. Oltre 60 presenze in nerazzurro per Diliso, 34 alle pendici dell’Etna nella stagione 2003-2004.
Nicola, lo scorso anno il Bisceglie disputò un buon campionato. Adesso come vedi la situazione in casa nerazzurra? “L’annata è partita proprio male con alcune vicissitudini societarie estive del Presidente che ha mollato, la situazione arranca dall’inizio. Certe tensioni si ripercuotono sul campionato. I tifosi contestano la società, adesso l’allenatore si è dimesso. Non conosco le cause interne perchè ci sono situazioni che difficilmente vengono fuori nel calcio. L’annata non è iniziata nel modo migliore e non vorrei che finisse peggio con la retrocessione. Non penso perchè la squadra c’è ed il Presidente di suo è forte, lo stimo, non penso butterà a mare il progetto. Ci sono squadre sicuramente inferiori al Bisceglie ma adesso ai nerazzurri capita di affrontare il Catania e se inizi a perdere punti in casa poi si fa dura perchè l’ambiente non è sereno ed il gruppo ne risente”.
Questo clima può agevolare il Catania? “Per il Catania può essere un turno di campionato favorevole ma anche un’arma a doppio taglio. Ci sta che la squadra del Bisceglie sia demotivata, tuttavia può anche scattare l’orgoglio dei giocatori. Sicuramente il Catania ha tutte le carte in regola per vincere ma bisogna vedere con quale atteggiamento scenderà in campo il Bisceglie e quale mentalità adotterà il Catania. Se i rossoazzurri non approfittano di queste situazioni devono farsi un esame di coscienza. Il Catania ha un solo risultato a disposizione, vincere se vuole puntare alla vetta”.
La squadra di Sottil riparte dalla convincente prestazione di Coppa Italia a Reggio Emilia… “Ha dato filo da torcere al Sassuolo ed è una cosa molto positiva questa. Devono continuare su questa linea, ripartendo con fiducia. Non è semplice andare a Reggio Emilia e fare una prestazione importante. Hai affrontato un organico di Serie A, al di là del fatto che il Sassuolo abbia potuto snobbare la competizione. La prova del ‘Mapei Stadium’ ti fortifica, serve adottare quella mentalità. Non vorrei che con il Sassuolo hanno messo anima e cuore e pensando al Bisceglie che sta allo sbando ti rilassi. Sono partite assurde queste. Puoi vincere 10-0 o fare fatica, importante evidenziare il giusto atteggiamento anche in Puglia”.
Il Bisceglie è comunque avversario da non sottovalutare… “Attenzione a questo Bisceglie che se l’è sempre giocate con tutte, d’altronde l’organico nerazzurro è di categoria, anche se sono molto giovani in prevalenza. Auguro comunque al Bisceglie di salvarsi, perchè io sono nato calcisticamente lì, ed al Catania di andare in B perchè la C gli sta stretta. Spero che quest’anno ci sia un epilogo diverso per i rossoazzurri. Lo scorso anno il Lecce aveva un organico importante ma il Catania se la può giocare con tutti. Poi è normale che non è mai facile vincere il torneo ed i Play Off eventuali sono un terno al lotto. La Juve Stabia potrebbe essere il Lecce dell’anno scorso ma non so fino a che punto. A gennaio i valori cominceranno a venire fuori davvero. A settembre c’era ancora il caos, ma da gennaio sarà un altro campionato con le squadre che si rafforzeranno e dalle prime 3-4 gare del girone di ritorno si capirà quali saranno le reali candidate alla promozione diretta”.
Campionati di Serie C e B in un certo senso falsati, non trovi? “Sono campionati partiti male. E’ successo un macello in estate. Adesso piano piano la situazione si sta delineando. Ci tengo a sottolineare che io non condivido i Play Off aperti a così tante squadre in C. Non è giusto che una squadra arrivata quasi a metà classifica si ritrovi a potere andare in B rispetto a formazioni che hanno dato tutto e sono arrivate seconde. Penso al Cosenza della passata stagione. Play Off allargati in maniera esagerata, non è possibile”.
Una promozione diretta in più per girone può essere la soluzione giusta? “Due promozioni dirette vanno bene ma anche meno squadre partecipanti ai Play Off, con due retrocessioni dirette e quattro Play Out. Penso sia più giusto così. Io mi sono fatto l’idea che ti fa capire in che stato è il calcio italiano. Prima ripescano una squadra, poi il Bari vedono se deve fallire o meno. Intanto il tempo passa, poi logicamente c’è il ricorso, il controricorso e tutti vogliono fare valere le proprie ragioni. Se devi essere drastico, prendi delle decisioni e fallo con fermezza e chiarezza. I risultati sono sotto gli occhi di tutti”.
Mister Sottil dice che è importante adesso indossare un abito diverso dalla Coppa Italia, un vestito da C. Sei d’accordo? “Il Catania ha un organico da B, una piazza di tutt’altra categoria ma si ritrova a fare la C. E guarda, per esperienza personale, con una squadra del genere è più facile ottenere una tranquilla salvezza in B che vincere un campionato di C. In Serie C trovi terreni di gioco assurdi che non ti permettono di giocare a calcio. Ci sono squadre che si chiudono in sette uomini, questo è anticalcio. Sicuramente fa bene Sottil a dire che è giusto indossare l’abito della Serie C. Ogni campionato ha una storia a sè, richiede giocatori di categoria ed in possesso di determinate caratteristiche”.
Quali sono stati gli attaccanti più pericolosi che hai marcato in carriera? “Quando arrivi a certi livelli gli attaccanti sono tutti forti. Come furbizia Inzaghi era il numero uno, come potenza parliamo di Batistuta, Ronaldo… tutti forti. Chi più, chi meno. Come tecnica Del Piero era una spanna sopra gli altri, inventava colpi incredibili. Chi mi ha impressionato di più per eleganza e tecnica è stato Zidane, veramente bello da vedere. Filippo Inzaghi non potevi girare lo sguardo un attimo che ti aveva bruciato in 3-4 metri facendo gol. Del Piero non appena ti giravi metteva la palla sotto l’angolino, a Batistuta bastava un attimo per spostarti con la potenza che aveva. Giocatori fortissimi con caratteristiche diverse”.
Ricordi gare storiche in cui l’arbitro ti ha fatto letteralmente infuriare? “Non dimenticherò mai il famoso Livorno-Catania con De Marco di Chiavari, ma anche quando ero a Giulianova in Serie C ricordo una partita balorda. Gare assurde, ma c’è da dire che quando giochi contro squadre importanti involontariamente gli arbitri si fanno condizionare. Io ho giocato in formazioni normali come Cagliari, Vicenza e Verona ma ci stava che un fallo lo fischiassero più spesso ad una blasonata. Menziono anche un Vicenza-Bologna in cui perdemmo 0-4, l’arbitro fece di tutto e di più”.
Come definiresti l’anno vissuto a Catania? “Sicuramente uno dei più belli dove io abbia giocato. A parte per la città, il calore dei tifosi e la nascita del mio primo figlio avevamo un gruppo bello che si faceva sentire. Il Presidente Gaucci non ci faceva mancare niente, avevamo uno squadrone con giocatori come Mascara, Delvecchio, Stendardo, Oliveira, Firmani. Di quell’anno mi rimase veramente tanto, sono stato bene. Nei mesi scorsi con Delvecchio ci vedevamo sempre perchè ha lavorato nel settore giovanile del Bari. C’è molta gente che ancora mi chiama da Catania. C’è anche un mio cugino acquisito tifosissimo del Catania che sarà a Bisceglie a vedere la partita. Tifoso sfegatato che non vede l’ora di andare a vedere la gara”.
Stai collaborando con qualche società professionistica? “No ma ho allacci con la maggior parte delle società. Quest’anno vado a Parma. Ci faremo tre giorni là, vedremo se ci sarà anche l’occasione di scendere giù a Torre del Grifo. Dovevo venire lo scorso anno, avevo fatto già tutto ma poi andammo a Verona e non se ne fece più niente. Se arrivasse una chiamata per lavorare a livello dirigenziale con qualche club non mi interesserebbe. Gestisco una scuola calcio in cui ogni giorno qui a Bari aumentano gli iscritti. Non posso cambiare la mia situazione. Ho avuto richieste anche da club di Serie D, oppure allenatori a cui avrei potuto legarmi per fare da vice o prendere il patentino da tecnico ma ho una cosa talmente bella tra le mani con oltre 300 iscritti… Ho una struttura importante dove posso fare crescere sotto tutti i punti di vista i bambini. Stravolgere la mia vita per un’altra situazione non me la sento. La scuola calcio porta il mio nome, tutti fanno affidamento su di me e non potrei mai lasciare una cosa sicura per qualcosa che magari oggi c’è e domani no. Fare l’allenatore ti va bene un anno, se l’anno dopo non va che fai? Non mi manca niente in questo momento. Custodendo gelosamente i miei ricordi da calciatore. Sai quanti aneddoti racconto ai bambini con tifoserie, allenatori, giocatori…”.
A proposito di aneddoti, su Catania ne hai? “Di ricordi ce ne sono tanti. Mister Colantuno era agli inizi della carriera. C’era un rapporto bello con lui. Io a dicembre chiesi di andare via, nacque il mio primo figlio ed ero un pò tra le nuvole. Giocammo in casa e Colantuono preferì Pietro Fusco al mio posto. La presi male perchè stavamo andando bene. Mi mise in panchina, ma forse in quel momento la meritavo. Io presi Angelozzi e gli dissi ‘domani me ne voglio andare da qua, tanto ormai avete trovato chi gioca al posto mio’. Poi il giorno successivo il direttore ed il mister mi dissero di rilassarmi e tutto finì lì. L’anno successivo io, Stendardo, Delvecchio e Mascara andammo a Perugia e passammo i guai a causa del fallimento della società umbra. Ci sentiamo spesso con gli auguri, l’anno scorso ho risentito Mascara per via di un contenzioso determinato dal fallimento del Perugia. Soldi che ci spettano e non abbiamo ancora preso del tutto, i soliti problemi all’italiana. Un pò come i risarcimenti di chi ambiva al ripescaggio e chissà quando e se arriveranno mai…”.
Si ringrazia Nicola Diliso per la gentile concessione dell’intervista.
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Nei giorni scorsi avevamo scritto delle dimissioni da tecnico dell’Igea Virtus (Serie D) da parte dell’ex centrocampista del Catania Giacomo Tedesco. Nuovo ribaltone all’interno del club siciliano. Tedesco, che ha vissuto due annate intense con la maglia rossoazzurra in Serie A tra il 2007 ed il 2009, è infatti tornato alla guida della squadra di Barcellona Pozzo di Gotto. La società, a sorpresa, ha sollevato dall’incarico mister Carmelo Mancuso richiamando l’ex Catania in panchina.
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Conclusi gli anticipi Rieti-Paganese e Trapani-Juve Stabia, validi per la 15/a giornata del girone C di Serie C. C’era attesa soprattutto per lo scontro diretto disputato al “Provinciale”. Ebbene le Vespe hanno fatto il colpaccio imponendosi per 2-1. Al 29′ si concretizza il vantaggio illusorio granata ad opera di Tulli ma i campani, mai domi, poco prima dell’intervallo pareggiano i conti con El Ouazni. Poi, in pieno recupero nel secondo tempo, l’ex Catania Mezavilla firma il sorpasso. Con questo risultato gli stabiesi volano a +9 in classifica sul Trapani, terzo classificato alle spalle del Rende. A Rieti, invece, laziali vittoriosi per 4-1 nello scontro salvezza. Alla Paganese non basta Cesaretti. Il Rieti risponde con le reti di Diarra e Gondo (doppietta).
Ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com abbiamo avuto il piacere di contattare la collega Cristina Scarasciullo della redazione di ‘BisceglieViva.it’ per analizzare le vicende di casa Bisceglie in vista del confronto di campionato con il Catania.
Allora Cristina, il Bisceglie viene da un pesante 4-0 sul campo della Viterbese. Che clima si respira? “Bisceglie in silenzio stampa. Sicuramente il morale della squadra non è altissimo perchè prendere quattro gol in uno scontro importante in chiave salvezza non fa bene al gruppo. Però a Viterbo la panchina era davvero molto corta. Toskic è dovuto rientrare in extremis, si era registrata la squalifica di Markic che ha determinato il passaggio alla difesa a quattro abbandonando la consueta linea a tre dietro, viste le assenze. Situazione non semplice da gestire”.
In cosa difetta principalmente la squadra pugliese secondo te? “Molti giocatori sono andati via in estate. A livello di esperienza manca qualcosa. Diversi giocatori sono dal 1999 in su. Quantitativamente la rosa è corta, servirebbe almeno un rinforzo per reparto a gennaio. Soprattutto intervenendo in difesa e centrocampo con innesti di qualità ma specialmente esperti. Ai giovani del gruppo la qualità non manca, ma necessitano di qualcuno che li guidi perchè il campionato di C è complicato. Qualcuno che li aiuti anche a capire come affrontare le partite. Contro la Viterbese ad esempio ho visto un Bisceglie in difficoltà a rimettere in piedi la gara”.
Come stanno rispondendo i tifosi nerazzurr in vista del Catania? “Arriva una squadra dal blasone importante e non sarà sicuramente facile per il Bisceglie. La situazione da quest’estate è sempre stata molto tesa tra la tifoseria e la società. Dopo il fallimento del Bari l’ex Presidente nerazzurro ha pensato di spostare il titolo, i tifosi non hanno accettato questa presa di posizione e quindi dall’inizio dell’anno gli ultras non sono mai entrati allo stadio. Manca il supporto del pubblico, prezioso nelle stagioni passate. La società ha lanciato una campagna di riavvicinamento dei tifosi in vista del Catania, ma temo che neanche domenica ci sarà grande affluenza di pubblico”.
Quali sono i calciatori più in forma ed interessanti di questo Bisceglie? “Crispino è il giocatore top della squadra, sta registrando una continuità di rendimento molto buona. Quest’ano ha avuto la reale opportunità di andare via dopo il marasma estivo, invece lui ha scelto di non abbandonare la barca ed è un punto fermo del Bisceglie. Si fa sentire, incita i compagni. Dà il 110% in campo, un portiere di personalità. Con grossi attaccanti come il Catania non sarà facile per lui, però è un portiere di livello. Il Catania dovrà mettere in difficoltà prima di tutto lui perchè dà veramente il massimo a difesa dei pali, è l’arma in più del Bisceglie. In avanti Starita e De Sena sono due ragazzi interessanti e con loro Scalzone. Sono i calciatori che principalmente si sono messi in gioco finora. Cito, inoltre, Onescu tra gli elementi di maggiore spicco”.
La Juve Stabia vola. Il Catania possiede le carte in regola per scavalcarla in vetta? “La Juve Stabia sta facendo veramente bene dando continuità ai risultati, in casa il loro stadio è inespugnabile. Sinceramente non mi aspettavo le Vespe così in alto. Avrei messo Catania, Trapani e Monopoli tra le squadre più attrezzate invece sta venendo fuori bene la Juve Stabia. Comunque ancora è un pò presto per delineare i valori. Il campionato è lunghissimo, ancora non siamo arrivati neanche a metà. Sicuramente il mercato di gennaio cambierà le carte in tavola, creando delle situazioni molto diverse. Il Catania ha pagato la lunga sosta. Comunque il torneo di C è sempre molto incerto, i giochi sono aperti”.
Si ringrazia la collega Cristina Scarasciullo per la gentile concessione dell’intervista.
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Ospite di Telecolor a Sport Sicilia Preview, l’ex Direttore Sportivo rossoazzurro Fabrizio Ferrigno – qualche settimana fa intervenuto ai nostri microfoni – parla di Juve Stabia, Catania e della prossima sfida a Bisceglie. Ecco le parole di Ferrigno evidenziate da ‘TuttoCalcioCatania.com’:
“Il segreto della Juve Stabia è il progetto. Da circa tre stagioni toglie 3-4 pedine ogni anno e si rinforza sempre. Hanno migliorato la rosa con Di Roberto e Carlini, hanno rivalutato giocatori come Paponi. Mastalli lo hanno tenuto perchè sapevano di fare un buon campionato, inoltre hanno fatto qualche plusvalenza importante. E’ venuto fuori Calò, ottimo giocatore e dotato di un grande piede. Cito pure Vicente. Non è un caso che la Juve Stabia sia in vetta. Si sta confermando a livelli importanti, significa che lavora bene nel tempo. C’è un progetto dietro e tanto lavoro di Caserta in panchina. Catania in crescita? Io vidi già una reazione proprio contro la Juve Stabia. In calendario i rossoazzurri affronteranno, a breve, anche Virtus Francavilla e Sicula Leonzio. Con tutto il rispetto se vuoi arrivare primo devi vincere queste partite e mettere pepe nel sedere alla Juve Stabia. Sottil sta trasmettendo un messaggio di positività. Se il Catania entra in campo con la testa giusta le può vincere tutte perchè nessuno ha un parco giocatori come quello degli etnei in C. Bisceglie? L’ho visto giocare. Ha una grossa fisicità però secondo me lotterà fino all’ultimo giorno per non retrocedere o evitare i Play Out. Squadra normalissima, il Catania deve andare lì’ a vincere. Non stravincere, basta un gol. I numeri parlano da soli, il Bisceglie è squadra che subisce tanto quindi penso che con la giusta cattiveria agonistica il Catania la spunterà. Onescu è un cavallone che si butta negli spazi, sono molto fisici. Occhio ai calci piazzati, hanno Jakimovski che mette bene la palla. De Sena ha fatto dieci gol a Ravenna lo scorso anno. Su questi campi non è mai facile vincere ma dipende tutto dall’atteggiamento del Catania”.
“Paradossalmente è molto più semplice giocare in B che in C. Forse anche perchè c’è meno tensione, non c’è il risultato da fare a tutti i costi. Questo a volte gioca brutti scherzi. Sottil si è inizialmente adattato con la difesa a tre magari a causa di qualche infortunio. Ad esempio è venuto a mancare un giocatore molto importante che protegge la difesa come Rizzo, dinamico e di gamba. A volte gli allenatori per essere più tranquilli passano con i cinque dietro in questi casi. Col 3-5-2 puoi provare a fare coesistere Marotta e Curiale, mentre adottando il 4-2-3-1 gioca uno dei due dal 1′, ma questo entrambi lo sapevano dall’inizio del campionato. Marotta è giocatore che viene a prendersi palla, allunga la squadra, Curiale più d’area di rigore e gli piace giocare lì davanti. Sono giocatori che hanno bisogno di spazi, soprattutto Curiale. Per me è giusto che uno dei due parta dalla panchina. Marotta lo porterei dappertutto. Vero che a volte si mangia dei gol incredibili ma fa reparto da solo, te lo trovi a dare una mano in difesa. Per i difensori avversari è un incubo, fa la guerra. E’ un classico calciatore di C che anche in B potrebbe fare qualcosa di buono. Marotta non fa caterve di gol, ma è da piazze che puntano a vincere il campionato, un trascinatore. Quando parte in pressing da solo i compagni lo seguono. E’ un pò il leader silenzioso del Catania”.
Vassallo? Ottimo calciatore ma quando si prendono i giovani hanno bisogno di tempo altrimenti si bruciano e tornano subito al mittente a gennaio. Nel girone A e B non c’è pressione, tranne rare eccezioni, puoi permetterti il lusso di sbagliare un passaggio. A Catania invece senti i primi mugugni ma se uno crede nel calciatore piano piano viene fuori, e Vassallo lo sta facendo. Lodi? Secondo me ha bisogno di due ‘cagnacci’ accanto per esprimersi al meglio. Quando hai palla e devi sviluppare il gioco la metti in banca con Lodi, ma le squadre sanno che l’80% del gioco del Catania arriva da Lodi, spesso lo marcano a uomo. Io lo lascerei sempre libero di svariare senza dargli una posizione ben precisa, anche perchè in C giocando dietro può fare fatica perchè lo pressano in maniera asfissiante. Baraye? Buon terzino, da quinto sarebbe l’ideale perchè difenderebbe meno. Possiede una buona gamba, arriva al cross con una certa semplicità. Da quarto deve migliorare perchè molte squadre lo puntano. Angiulli? Da anni lo conosco. Mi è sempre piaciuto. Lui è una mezzala. Nel 4-2-3-1 in B faceva l’esterno alto a sinistra. E’ giocatore che s’inserisce e conclude spesso in porta, abbastanza raro in C per caratteristiche, ma ci sono calciatori che per dare il 100% devono esprimersi in un determinato sistema di gioco. Brodic? Può fare sia la prima che la seconda punta a mio avviso. E’ giovane, ma devi vedere anche chi ha davanti. Curiale lo scorso anno è stato il capocannoniere, Marotta è uno dei più forti della categoria. Non è semplice farlo giocare ma secondo me può ritagliarsi il suo spazio da qui alla fine. Contro il Sassuolo è stata una gara particolare ma ha fatto vedere delle ottime cose. Brodic è più una seconda punta che crea gli spazi per la prima punta. Barisic? Dà una mano, non è un esterno puro ma aiuta anche centrocampisti e difensori, Vassallo spinge di di più, vedo bene Lodi che gira intorno a Marotta e si abbassa spesso tra Rizzo e Biagianti nel 4-2-3-1″.
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