CATANIA: quali obiettivi realmente perseguibili? Sullo sfondo uno scenario illusorio

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Allenamento Catania a Torre del Grifo

Trascorsi un paio di giorni dall’epilogo di Monopoli-Catania in cui il sig. Robilotta di Sala Consilina ha decretato la vittoria dei padroni di casa con il roboante risultato di 3-0. Gli etnei sono usciti dall’incontro praticamente con le ossa rotte, consapevoli della brutta figura rimediata in terra pugliese, di essere scesi in campo soltanto per onore di firma avendo, nella pratica dei fatti, lasciato campo libero agli avversari. Ma ciò che sembra maggiormente influire non è il pesante passivo di per sè, ma il modo attraverso cui il Catania abbia potuto permettere una simile disfatta, consentendo agli avversari un divario nel risultato finale di tali proporzioni.

Di fatto, sono state appena due le occasioni nitide prodotte e non sfruttate dagli uomini di mister Giovanni Pulvirenti nell’arco dei 90’, quattro invece le conclusioni fuori dallo specchio della porta. Già solo questi sono dati che, alla mano, evidenziano la pochezza della manovra offensiva rossoazzurra in partita capace di produrre un numero infimo di palle-gol e di una mancanza di verve senza eguali. Proprio al contrario dei padroni di casa che, invece, hanno prodotto un qualcosa come ben 13 conclusioni (5 nello specchio e 8 fuori, ndc), frutto di una manovra in cui i pugliesi hanno eccelso per supremazia territoriale, ardore agonistico, passando poi alla profondità e densità del gioco espresso.

Non può che essere ribadito con forza un concetto: onore e pieno merito al Monopoli, autore di una prestazione maiuscola che alimenta ulteriori speranze di salvezza diretta senza passare attraverso la giungla, nonché le intrinseche difficoltà, dei playout. Ma è il Catania in primis che dovrebbe recitare un plateale ‘Mea Culpa’, innanzitutto nei confronti dei propri sostenitori per l’indecoroso spettacolo offerto al ‘Vito Simone Veneziani’ che ha evidenziato un livello di gioco ben al di sotto delle capacità tecnico-tattiche, mentali e di spirito che l’intero collettivo dell’Elefante dovrebbe possedere. Catania che rimane fermo a quota 43 punti in classifica che, alla luce degli altri risultati di giornata, vale il dodicesimo posto a -2 dalla Fidelis Andria che occupa l’ultima posizione utile per un piazzamento playoff all’undicesimo posto, ed a +5 dal quint’ultimo Akragas in zona playout.

Monopoli-Catania ha posto in evidenza chiare lacune degli etnei che, in prospettiva futura, lasciano presagire una rinnovata messa a fuoco circa i reali obiettivi che la società dell’Elefante riesca concretamente a perseguire: l’acquisizione dei punti strettamente necessari per il raggiungimento della matematica permanenza in categoria. Scartando, forse, a priori la conquista di una postazione all’interno della griglia playoff o, comunque, la possibilità di raggiungere gli spareggi recitando un ruolo importante.

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