CALABRO’ (giudice): “Caso Catania, fossi in Pulvirenti sarei ottimista…”

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Il Giudice Piero Calabrò ai microfoni di Sport Italia

Il Giudice Piero Calabrò parla del caso Catania e della necessità di riformare il sistema di giustizia sportiva in Italia. Riportiamo le parole più significative:

“Ricordo che il Presidente del Genoa aveva ottenuto la promozione in Serie A, poi la squadra è stata retrocessa in C. Oggi dov’è Preziosi? E’ un fatto storico. Fossi in Pulvirenti sarei ottimista…”.

“Pulvirenti pensava di preparare una pentolina nei confronti di chi lo minacciava, presentando una denuncia, invece ha fatto un autogol ingenuo. Ha accusato se stesso. Se non ha fatto un giorno di carcere vero e proprio è perché la collaborazione con la giustizia è stata fattiva. Bisogna vedere se ha collaborato solo ad inguaiare se stesso ed il Catania, oppure altri soggetti”.

“Nel momento in cui si parla di un certo numero di partite, ha già fatto i nomi di almeno 5-6 squadre. C’è un’inchiesta penale in corso. Il Catania Calcio non può essere imputato dalla Procura di Catania. I giocatori coinvolti rischiano poco. Adesso Palazzi affronterà una situazione complicata, prendendo provvedimenti nel giro di pochissime settimane. Non vorrei mai essere al suo posto”.

“Nel caso del Catania ci sarebbe la confessione del Presidente, quindi può essere più semplice applicare una sanzione sportiva al club rispetto a molti altri casi in cui la giustizia sportiva potrebbe impiegare più tempo. Dove c’è chi compra, c’è chi vende. Probabilmente tra un mese l’indagine di Catania si sposterà a Roma, anche perché Giovanni Salvi, grandissimo amico e professionista, svolgerà funzioni come Procuratore Generale a Roma”.

“Questo sistema di giustizia sportiva è fragile, servirebbe una Procura fatta da professionisti e creare una struttura importante dal punto di vista della prevenzione”.