Una sconfitta concretizzatasi solo nel finale, in casa del capolista Benevento. A parte il gol di Campagnacci realizzato al minuto 82, complessivamente il Catania ha disputato una gara molto diligente creando anche delle valide opportunità negli ultimi metri. Peccato che Gori sia stato molto attento a reattivo a difesa dei pali e, nella ripresa, sia subentrata la stanchezza.
La sensazione è che, schierando Garufo e Nunzella più avanti ne abbiano beneficiato la retroguardia e lo stesso centrocampo, con la spinta dei terzini che assicuravano equilibrio sul rettangolo di gioco. Filtro funzionante in mezzo al campo, poche vere occasioni da gol concesse nella prima frazione, e reparto offensivo rossoazzurro che dialogava frequentemente e bene.
Dopo l’intervallo ha fatto il suo ingresso in campo Plasmati. Dentro anche altre forze fresche, Bombagi e Falcone, ma il Catania non è più riuscito a rivelarsi realmente pericoloso nel secondo tempo. Eccezion fatta per alcune sporadiche situazioni di gioco. La scelta di opporre al Benevento una linea difensiva più robusta potrebbe essere stata dettata esclusivamente dall’assetto tattico giallorosso. Proporla anche in futuro può rappresentare una soluzione utile?
