Nel ricordare i tanti avvenimenti significativi che hanno caratterizzato il percorso del Catania, quest’oggi focalizziamo l’attenzione sugli allenatori stranieri (tredici in totale, ndr) che hanno guidato la formazione etnea, dagli anni ’30 ai giorni nostri. Il primo è stato l’ungherese Antal Mally (1930-31). Il secondo Walter Joackim, anch’esso ungherese (1931-32) come Lajos Czeizler (1932-33), poliglotta e tecnico dallo stile di gioco offensivo, e Geza Kertesz (1933-36, 1941-42), definito di recente “lo Schindler del Catania” e che morì da eroe durante la Seconda Guerra Mondiale: fu arrestato nel dicembre 1944, dopo che un delatore aveva riferito alla Gestapo che questi nascondeva un ebreo in casa, e morì fucilato qualche giorno prima della liberazione della capitale dell’Ungheria. Altri tecnici ungheresi, György Orth (1939-40), Ernst Guszik (1940-41), József Bánás (1948-49), Stanislao Klein (1949-50) e Lajos Politzer (1950-51). Poi, lo slavo Blagoje Marjanović (1958-59), il gallese John Benjamin Toshack (2002-03), il serbo Sinisa Mihajlovic (2009-10) e l’argentino Diego Pablo Simeone (2010-11).
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