Al di là delle critiche piovute all’indirizzo del Catania e di Pino Rigoli, l’Elefante prosegue il cammino a piccoli passi mantenendo l’imbattibilità. Ancora zero sconfitte in gare ufficiali, considerando anche quelle disputate in Coppa Italia. Sei partite nel complesso, frutto di due vittorie (ai danni di Akragas e Juve Stabia) e quattro pareggi (contro Siracusa, Andria, Reggina e Matera).
Guarda caso le uniche vittorie sono arrivate tra le mura amiche, segno che si presenta qualche lacuna ulteriore quando i rossoazzurri giocano lontano dallo stadio “Angelo Massimino”. In termini di risultati il bilancio non è negativo ma poteva essere migliore. In due occasioni il Catania si è fatto rimontare: a Siracusa (sugli sviluppi di un rigore inesistente, in risposta al momentaneo vantaggio di Paolucci) ed a Reggio Calabria (Doumbia ha risposto in extremis allo 0-1 di Piscitella).
La capacità di reazione ad un gol subito dal Catania si è concretizzata efficacemente alla prima giornata di campionato, al cospetto della forte Juve Stabia. La squadra rossoazzurra ha saputo reagire allo svantaggio iniziale rifilando tre reti alle Vespe. Un successo che ha evidenziato il carattere dei ragazzi di Rigoli.
Adesso che si torna al “Massimino” è lecito aspettarsi un Catania battagliero, determinato a riassaporare il gusto della vittoria, facendo registrare anche progressi sul piano del gioco. Finora, gli etnei hanno dimostrato di non avere ancora acquisito una ben precisa idea e mentalità di squadra, inoltre l’Elefante è stato troppo discontinuo nell’arco dei 90 minuti. Per fortificare la valenza del pareggio di Matera, adesso diventa necessario piegare la resistenza dell’Akragas
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