LO MONACO: “Denunce penali in partenza. Malagò, goffa giustificazione. Mercato, priorità intervenire in uscita”

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Pietro Lo Monaco

Nel corso della conferenza stampa di presentazione di Luca Calapai e Adis Mujkic, l’Amministratore Delegato del Catania Pietro Lo Monaco fa il punto sulla rosa attuale e, soprattutto, la vicenda sempre attuale dei ripescaggi. Ecco le parole di Lo Monaco evidenziate da TuttoCalcioCatania.com:

“Se siamo rassegnati? Non esiste per noi questa parola. Noi abbiamo avvocati di primissimo spessore. Ci sono tutti gli estremi per parlare di abuso d’ufficio. Penso alla fermezza di Fabbricini che comunicava che la B sarebbe stata a 22. Fermezza improvvisamente venuta meno. Penso al Collegio di Garanzia che stabilisce la riunione il 7 quando in altri casi in pochi giorni ha definito il tutto. All’inizio della prossima settimana partiranno le denunce penali nei confronti di tutte le componenti, perchè esistono concretamente i presupposti. Poi ci sarà il Collegio di Garanzia del Coni che deciderà nel merito se la B dovrà essere a 19 o 22 squadre ed eventualmente quali squadre avranno diritto al ripescaggio. Tutto parte dal caso Novara, una sentenza che ha già avuto due giudizi positivi. Non vedo come il Collegio dovrebbe disattendere i precedenti gradi di giudizio. Al tempo stesso gridiamo per il danno ricevuto ed il disappunto per quanto successo. Una situazione poco gradevole, una decisione cervellotica”.

“Sorrido anche per le giustificazioni che ho letto. Hanno parlato sempre di unanimità del pensiero delle 19 società di B, ma alla prima partita di campionato vedo club come Brescia, Cremonese e Verona disattendere l’obbligo dei contratti di sponsorizzazione, mi viene da sorridere. Evidentemente questa unanimità della B esiste solo a chiacchiere. Ci sono anche somme importanti in mano alla Figc non ancora restituite. Non capiamo questo comportamento, questo andare in maniera così sfacciata contro le regole. La Figc è chiamata a farle rispettare, non a bypassarle e addirittura cancellarle per l’interesse di pochi. Quello che non si è capito è il cambio dei format dei campionati. Sicuramente necessario, auspicato da tutti. Ma i format si cambiano sapendo che c’è un mondo professionistico e dilettantistico da coinvolgere, investe tutte le leghe. Non solo la B. E’ stata commessa un’enormità che sta minando seriamente l’interesse di una società che a fatica sta cercando di venire fuori da una situazione poco simpatica pagando sempre in prima persona tutto. Attendiamo ancora di conoscere le motivazioni della retrocessione per illecito sportivo. Quella causa non ha detto chi sono i danneggiati e chi ha partecipato all’eventuale illecito, ma pronti via hanno punito il Catania senza nessuna sentenza. Come se l’illecito l’avesse fatto solo il Catania. Ma se illecito c’è stato, avrà avuto un concorso”.

Malagò cerca di giustificare goffamente quanto sta accadendo. Questo essere in mano a pochi, che non hanno la visione lungimirante del calcio a 360 gradi ma solo i propri interessi del momento, ha portato il calcio italiano allo scenario attuale. Ad una Serie A che fatica a trovare un governo, una Figc commissariata. La B non ne parliamo. I risultati della Nazionale italiana sono una conseguenza. Abbiamo gli stadi più penosi del mondo. A chi gestisce le multiproprietà, chiederei: perchè questo grande monte non si destina anche ad altre leghe, magari con delle imposizioni, costringendo tutte le società professionistiche ad avere una struttura propria? Servirebbero proventi ulteriori ma nel calcio esiste solo l’interesse personale, la coltivazione del proprio giardinetto. Esempio? Il Bari che, e mi dispiace moltissimo perchè è una delle più grandi tifoserie d’Italia, ha avuto la sfortuna di essere stato estromesso per problemi finanziari e viene rilevato in D. Se un presidente di A prende una squadra dall’interregionale e chiede il ripescaggio in C come se non fosse successo niente, vuol dire che oggi tutte le squadre professionistiche con grandi problemi potrebbero fallire ricominciando dalla Lega Pro ed in 2-3 anni sarebbero in A. Si lasciano delle aperture a chi pensa di fare il bello ed il cattivo tempo solo perchè non si conosce più il rispetto delle regole”. 

“Mercato in entrata? Abbiamo chiuso per Pulidori, stasera l’ufficialità. Adesso si tratta solo di sistemare quei giocatori che andranno fuori lista. Altri rimarrebbero fermi per un anno, sarebbe un grave danno per loro stessi e la società. Ripa è andato via, adesso mi riferisco in particolare a Fornito e Marchese. Sono calciatori che per potere continuare la loro carriera hanno la necessità di andare a giocare e cercheremo di aiutarli affinchè questo accada. Altrimenti non sarebbe affatto salutare. Se dovesse essere Serie B? Saremmo pronti. Forse è un paradosso, la rosa attuale avrebbe più difficoltà a vincere in C, dove bisogna sempre stare sul pezzo e non è facile che si rispetti il favore del pronostico fino alla fine anche se hai una rosa di qualità, che in B. Il livello di questa squadra è importante. Noi siamo iscritti contemporaneamente sia in B che in Lega Pro, stiamo subendo dei danni. Qualcuno ce li ha causati. Abbiamo dovuto legittimare i contratti pagando anche un altra fideiussione da 800mila euro.

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