Ritrovata la necessaria solidità difensiva, il Catania punta a registrare nuovi progressi. I pareggi casalinghi consecutivamente ottenuti al cospetto di Bisceglie e Bari non sono risultati da urlo, soprattutto l’1-1 maturato coi nerazzurrostellati, ma restituiscono quantomeno un pizzico di fiducia e serenità alla squadra. Mister Lucarelli è stato molto chiaro fin da subito: per evitare l’ingresso di un ladro in casa, bisogna fare in modo di chiudere in tutta sicurezza la porta. Ecco, ultimamente il Catania ha messo un bel lucchetto in difesa concedendo pochino all’avversario di turno.
Con tutto il rispetto per il Bisceglie, non era impresa titanica dare alla formazione di Pochesci esigue possibilità di rendersi pericolosa in avanti. Paradossalmente, però, in occasione di un test molto più probante contro il Bari, gli etnei hanno forse concesso ancora meno. Dopo 19 gol subiti in dieci partite sotto la gestione Camplone, l’avere blindato la difesa non è roba di poco conto. Ma, in questo senso, servono conferme in trasferta.
Inoltre bisogna migliorare quelle situazioni di gioco che non hanno permesso al Catania di riassaporare il gusto dei tre punti. Lucarelli, al termine della partita di domenica, in sala stampa ha indicato i punti specifici in cui la squadra ha presentato lacune: “Le mezzali potevano fare di più e buttarsi dentro. Sul cross dell’esterno dovevamo riempire di più l’area di rigore. Un conto è che concludi con due uomini in area, un altro se lo fai con cinque. Dobbiamo trovare i tempi d’inserimento giusti perchè si arriva in pochi in area, inoltre bisogna essere più cinici”.
Fondamentale, in tutto questo discorso, soprattutto lo sviluppo armonico e ficcante dei movimenti dei centrocampisti nel momento in cui accompagnano l’azione. Verticalizzando più spesso e facendosi trovare pronti negli inserimenti. Decisiva, inoltre, la cattiveria sotto porta. Una cosa è certa: se negli ultimi metri non sei letale, non vinci. Pagani sarà una tappa rilevante anche sotto questo profilo.
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