EVIDENZA FONDI: il gruppo di Follieri la garantisce, ma non soddisfa un requisito indispensabile per Finaria…

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Torre del Grifo, Catania

Sembra irremovibile la decisione del gruppo di Follieri di abbandonare l’interesse per l’acquisizione del Calcio Catania. Dopo il botta e risposta di comunicati ufficiali tra le parti, Follieri riteneva necessaria la firma di un patto di riservatezza per tutelare i propri azionisti. Il Catania, però, nel precedente comunicato del 3 dicembre scorso sottolineò la necessità che Follieri, prima di avviare la trattativa, presentasse una “evidenza fondi da parte di primario istituto bancario italiano”. Aggiungendo che “il mancato soddisfacimento di questa richiesta impedisce qualsiasi trattativa”.

Requisito sollecitato anche attraverso un’intervista di Giuseppe Gitto, legale rappresentante del Calcio Catania, il quale pochi giorni dopo rimarcava il fatto che “la richiesta dell’evidenza dei fondi che venga fornita da istituti bancari italiani non è una richiesta difficile e se ci sono i fondi non è complicato avere evidenza dalle banche italiane, si può fare velocemente“. Richiesta rimasta tuttora insoddisfatta, prova ne sia che il gruppo di Follieri ha fatto sì pervenire un’evidenza fondi, pari a 25 milioni di euro bloccati per 30 giorni, ma attraverso istituto bancario estero, non italiano.

Finaria, attraverso il comunicato dell’8 gennaio, ha ribadito la medesima esigenza – ritenuta “condizione essenziale comprovante l’effettiva capacità economico-finanziaria dei soggetti in questione” – alla cordata del Comitato capeggiato da Fabio Pagliara e Maurizio Pellegrino che, nei prossimi giorni, sarà chiamata a soddisfare detto requisito.

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