L’ex attaccante Emanuele Calaiò torna sui suoi trascorsi in casacca rossazzurra, ai microfoni di gianlucadimarzio.com:
“Quando sono arrivato erano tutti un po’ scettici. Avevo anche io questa paura ma non me ne sono mai fatto un problema dell’astio con Palermo, tra le città e tifoserie. Per me è lavoro. A Catania mi sono trovato benissimo, ho avuto la fortuna di segnare subito sia in campionato che in Coppa Italia. Mi hanno subito accettato per quello che davo dentro e fuori dal campo. Ho fatto una delle mie migliori stagioni e avevo 32-33 anni, non ero un ragazzino. Ho fatto 18 gol e quell’anno pensavo davvero di poter vincere il campionato. Quella squadra era più forte di altre con cui ho conquistato la promozione in A. E lì mi ricordano ancora con affetto. Sono felice perché dove sono stato ho lasciato un buon segno”.
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Calaio era soltanto un uomo gea che si vendeva le partite punto e basta
Concordo
Sarai ricordato per quello che vendeva le partite questo certamente ..” sistemava” le partite fuori e dentro il campo e vero con gli sporchi accordi però e come al solito e passato indenne giuridicamente..che schifo
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