QUESTIONI TATTICHE – Mezzali e attaccanti, compattezza e rincorsa

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foto Catania FC

La regular season è andata in archivio, ma la stagione del Catania continua con la disputa dei playoff promozione, che premieranno un’altra squadra che potrà accedere in cadetteria. L’ultimo impegno nel girone C, contro il Benevento, ha messo in mostra alcuni semplici accorgimenti tattici adottati da mister Michele Zeoli e applicati dalla squadra.

Dovendo fare di necessità virtù l’allenatore etneo ha scelto i migliori uomini a disposizione studiando qualche adattamento rivelatosi efficace e, probabilmente, ripetibile. La posizione di Cicerelli è stata oggetto di analisi già nel post gara del Massimino. Impiegato come mezzala, oltre che come esterno, ha saputo dare equilibrio alla squadra nei momenti di difficoltà. In mezzo al campo sono mancati tanti interpreti importanti per il gruppo, ora in fase di rientro, ma non è da escludere che l’esperimento venga ripetuto e in tal senso anche Chiarella potrebbe essere proposto in campo con un ruolo simile.

Proprio a centrocampo è stato significativo l’apporto di tutti i protagonisti in campo: da Welbeck a Quaini (in posizione arretrata) la squadra ha beneficiato in interdizione e impostazione, Bouah ha corso a perdifiato, aiutando anche in difesa in più di una circostanza. Zammarini in debito d’ossigeno, ma fondamentale per gli equilibri del Catania. Dietro buona prova di solidità: Castellini non si discute, Monaco è cresciuto molto e nello spogliatoio può far valere il proprio carattere ma anche Celli, per mesi oggetto misterioso, ha fatto passi da gigante crescendo nelle ultime settimane. Bene pure Furlan, provvidenziale in una circostanza.

Ancora una volta, però, la nostra analisi si concentra sul reparto offensivo, i cui numeri rovinosi hanno condizionato il cammino dei rossazzurri quest’anno. L’idea di Zeoli di avvalersi di un tandem offensivo come quello formato da Di Carmine e Cianci sta portando frutti forse insperati. Di Carmine fa tanto lavoro sporco, potrebbe incidere di più sotto porta, ma in questo momento sotto questo punto di vista è il compagno di reparto a far registrare buoni numeri. C’è qualità e quantità, c’è soprattutto la voglia di aiutarsi a vicenda e aiutare la squadra.

I meccanismi non sono perfettamente oleati, ma – se il gruppo saprà compattarsi e superare le difficoltà – potrà crescere e non poco nei giorni che separano il Catania al suo prossimo impegno, il primo della fase nazionale dei playoff. C’è tempo per recuperare gli acciaccati, per imparare a crederci. Nonostante tutto. A Zeoli tocca cercare altre soluzioni vincenti.

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