ESCLUSIVA – Avv. Sorintano: “Catania, c’è il giusto mix per fare bene. Con Palermo e Trapani per il rilancio del calcio siciliano”

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Piacevole chiacchierata con l’avvocato Daniele Sorintano, che ringraziamo per essere intervenuto ai nostri microfoni. E’ stato recentemente a Torre del Grifo Village ratificando l’accordo per il primo contratto professionistico della giovane promessa Alessandro Arena. Ne abbiamo approfittato per chiedergli quali impressioni ha ricavato dalla nuova dirigenza rossazzurra, in vista di un campionato che si preannuncia dal coefficiente di difficoltà molto elevato:

Avvocato, il Catania riparte. Come valuta questo nuovo inizio?
“Innazitutto fanno parte del progetto delle persone perbene, che hanno sostenuto sacrifici evidenti per salvare il Catania e la famosa matricola 11700. Posso solo parlarne positivamente. Pellegrino lo conoscevo da tempo. Le persone perbene vanno sempre elogiate. Cito Nico Le Mura, che ho avuto modo di conoscere anche per alcune situazioni legate al Licata. Da Giorgio Borbone fino a Massimiliano, passando per Mario Marino e Vincenzo Guerini. C’è un mix di esperienza e gioventù che può fare solo bene al Catania. Non lo dico per retorica ma perchè lo penso realmente. Per Mister Raffaele sono i risultati che parlano. E’ molto bravo anche a lavorare coi giovani, a Catania potrebbe arrivare la sua consacrazione”. 

Quest’anno il Catania punterà con maggiore decisione sui giovani?
“La lista a 22 ti costringe per certi versi anche a fare questo genere di valutazioni. I 2000 fanno minutaggio. E’ una linea che sposerà il Catania e molti altri club, tranne alcuni che hanno una capacità patrimoniale diversa da quella del Catania. Secondo me i rossazzurri avranno la giusta combinazione tra giocatori esperti e giovani importanti e di prospettiva.  Mi hanno impressionato le parole di Pellegrino su Arena, quando dice che a 20 anni non sei più giovane. O sai giocare a calcio, o non sai giocare a calcio. Sei giovane quando hai 15/16 anni. Nel momento in cui fai parte del gruppo di prima squadra non sei più giovane”.

Tante società ambiziose quest’anno nel girone C, il Catania dove lo mettiamo?
“Il Catania può uscire alla distanza, come anche il Trapani pur non avendo le potenzialità economiche del Bari. Metto anche Palermo, Juve Stabia. La Ternana è un’altra società di spessore. Il Monopoli fa sempre campionati importanti. Ma non si può dare niente per scontato, il calcio insegna che l’equazione spendi e vinci non sempre è esatta. Sono l’organizzazione, la coesione, il gruppo e tante componenti che fanno la differenza”.

Calcio siciliano in difficoltà. E’ giunto il momento di risalire la china?
“Sono cicli che si ripresentano. Sembra essere tornati agli anni ’90, quando le squadre siciliane seppero risalire dal fondo con Palermo, Catania e Messina che raggiunsero la Serie A. Adesso manca proprio il Messina e credo che, oltre a Palermo e Catania, il Trapani porterà a termine l’iscrizione. Una piazza come Trapani non può sparire. E poi conosco le capacità imprenditoriali di chi è attualmente operativo in società. Intervenendo con acquisti mirati ed oculati, senza sperperare soldi e ripartendo da un patrimonio tecnico importante”. 

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