ESCLUSIVA – Ambrosi: “Mi ha sorpreso l’esonero di Raffaele. Baldini va giudicato più avanti. Catania, trappola Cavese. Sarao, in primis conta il gol”

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Alessandro Ambrosi

Si avvicina il fischio d’inizio di Cavese-Catania e la redazione di TuttoCalcioCatania.com ha contattato Alessandro Ambrosi. Il “Re Leone”, ex attaccante dal gol facile, ha offerto un contributo realizzativo molto importante in entrambe le piazze. Nonostante i pochi mesi vissuti sotto l’Etna, ha lasciato un segno indelebile. Ricambiando l’affetto sincero dei tifosi a suon di gol.

Esordio positivo per Baldini con l’Avellino, ora però servono conferme.
“Al tecnico facciamo tutti i migliori in bocca al lupo, ma andrà giudicato più avanti. Comunque ottimo risultato all’esordio contro un Avellino secondo classificato. A dimostrazione che il Catania ha un ottimo organico che, se verrà inquadrato nel modo giusto, potrebbe essere una delle concorrenti pericolose per la quarta promozione in B attraverso i playoff. Vedremo se Baldini avrà la forza e bravura di compattare questo gruppo che, comunque, ha dimostrato di avere delle qualità”.

Qual è stata la tua reazione immediata al momento dell’esonero di Raffaele?
“Sono rimasto un attimo colto di sorpresa. Il Catania stava attraversando un periodo non facilissimo ma tutto sommato stava rispettando le attese. Nessuno poteva pensare ad un campionato da vetta. Sicuramente si saranno rotti degli equilibri all’interno della società di cui non siamo a conoscenza. Se il club ha deciso così, avrà avuto le sue motivazioni. Generalmente non sono favorevole ai cambi. Spesso rappresentano un’ulteriore spesa per la società, serve tempo per abituarsi a nuove procedure di allenamento, di lavoro e idee di gioco che fanno perdere del tempo prezioso, a meno che non ci siano delle dinamiche di una importanza tale da far sì che la convivenza non possa più sussistere. Intanto Baldini è partito col piede giusto, portando a casa un risultato importantissimo che speriamo dia una bella iniezione di fiducia per il rush finale”.

Quanto conta davvero, adesso, il piazzamento finale in classifica?
“Arrivare nella posizione migliore possibile è utile perchè, magari, hai un numero inferiore di partite da giocare. Le squadre che disputano i playoff sono tante, sarà un altro campionato nel campionato. Arrivare in una posizione importante ti potrebbe permettere d’incontrare forse avversarie un attimino più provate, visto anche il periodo in cui si giocherà. I playoff erano difficili ai miei tempi, quando in quattro giocavano per un posto, figuriamoci adesso che diventano veramente un terno al lotto. Conterà anche arrivare con una condizione buona se non ottimale, avendo le giuste energie mentali e anche quel pizzico di fortuna che non guasta. Sia che arrivi secondo o nono, bisogna essere convinti delle proprie possibilità, senza fare troppi calcoli. Il Catania, ripeto, possiede una rosa importante. Se arriva ai playoff in forma, con convinzione ed un pizzico di fortuna, sarà uno degli avversari da battere”.

Secondo te la sconfitta nel derby ha inciso in maniera pesante sulle difficoltà incontrate dalla squadra?
“Credo che il ko abbia pesato tanto. I derby sono sentiti e importanti, però la forza di una squadra è quella di staccare la spina, dire che è capitato, punto e basta. Capita di sbagliare. Io proprio contro il Palermo fallì un rigore, in carriera ne ho sbagliati appena tre.  Provai in tutti i modi a reagire, non arrivò il gol ma poi feci l’assist vincente per Apa. Chi sta in campo deve essere pronto ad accettare lo sbaglio e somatizzarlo, perchè se uno se lo porta dentro è finita. Se un gruppo pensa di essere segnato dal derby, non è un gruppo pronto per cogliere grandi risultati. Sarebbe un grosso limite”.

Un grosso limite sarebbe anche un eventuale errato approccio alla partita di Cava.
“Esatto. Tutti danno per scontato il risultato contro la Cavese, ma di scontato non c’è niente. Devi comunque dimostrare la tua forza. Nel contesto di una partita approcciata con superficialità può succedere di tutto. Le energie mentali sono molto più importanti di quelle fisiche e della tenuta, della tattica. La testa comanda il corpo, con la testa puoi fare tutto. Ti può andare bene una volta, due, poi cadi”.

Russotto può rappresentare un valore aggiunto per il Catania?
“Russotto è un ragazzo di buone qualità, ha fatto ritorno ai piedi dell’Etna. Speriamo che questo sia l’anno buono e possa fare questo rush finale alla grande, regalando una grande gioia e magari fare quel salto di qualità che gli è mancato fino ad ora”.

Mister Baldini si aspetta qualche gol in più da Sarao, forse anche troppo generoso. Cosa ne pensi?
“Per come intendo il calcio io, l’attaccante deve fare gol. Giusto partecipare al gioco, dare una mano in fase difensiva ed in non possesso, ma deve segnare. Si vince sempre quando il pallone entra in rete, e l’attaccante è un finalizzatore, viene messo lì per finalizzare. Se l’attaccante mi dà una mano ok, ben venga la generosità, ma in primis conta il gol”. 

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