STAMPA LOCALE – Finocchiaro: “Catania, serve ripartenza seria e programmata. C’è la crisi, ma il calcio è stato e può essere il motore della città”

0
2184

Il collega de La Sicilia e La Gazzetta dello Sport Giovanni Finocchiaro parla della situazione extra campo del Catania nel corso della trasmissione televisiva ‘Sport Sicilia Preview’, su Telecolor. Ecco quanto evidenziato da TuttoCalcioCatania.com:

“Due aste competitive sono andate a vuoto, dopo la scadenza dell’esercizio provvisorio mancheranno sette partite. Lunghissima attesa, probabilmente quello del 15 marzo sarà l’appuntamento decisivo. C’è un solo candidato in questo momento e non credo in altre sorprese. Il Catania vive un momento storico in cui è alla fine di un percorso spossante, tra insuccessi, crisi, fallimento, aste competitive, ecc. Al di là delle 500mila euro che servono per rilevare la società, il tifoso ma un pò tutti in città guardano oltre e ad una programmazione che nell’ultimo anno e mezzo purtroppo non c’è stata. Il termine programmazione diventa la parola chiave per capire se il Catania potrà essere rilanciato oppure dovrà affrontare altre stagioni a tappe. Il piano industriale è fondamentale per capire se la società può rilanciarsi e avere una stabilità non solo economica ma da offrire anche in pubblica piazza. Catania in questi ultimi anni non l’ha avuta”.   

“C’è sempre il vago sospetto che le due aste siano andate deserte perchè qualcuno aspetta di agire solamente di fronte ad un fallimento totale ripartendo dai campionati minori. Mi auguro intanto che questa squadra riesca a giocare fino al termine della stagione perchè mancano poche partite e sarebbe un delitto fermare il campionato, anche per motivi politici perchè non conviene a nessuno, nè tantomeno al sistema ed alla Lega, 19 società su 20 si ribellerebbero. E poi per una questione morale, visto che non ha funzionato nulla tranne la squadra. E queste prestazioni, queste vittorie che non erano state messe in preventivo da una parte creano rimpianti perchè in condizioni normali magari la squadra sarebbe andata a mille consolidando la zona playoff”.

“Forse nella storia del Catania mai si è notato questo legame tra pubblico e tifosi anche quando la squadra perde. Tutti aspettiamo sempre la scena finale della squadra che va sotto la curva per beccarsi gli applausi del pubblico. Quei giocatori che siedono sui tabelloni pubblicitari e stanno dieci minuti a godersi uno spettacolo dopo avere offerto il proprio, credo sia uno spot al calcio genuino, fatto non solo di contratti ma di cuore vero e proprio, di una genuinità che forse nel calcio si è persa. Capisco la crisi, ma visto che il calcio è stato il motore di una città come Catania e deve esserlo ancora, spero in una ripartenza seria, programmata, non con gente che s’improvvisa imprenditore e non lo è”. 

***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***