VERSO IL BANDO: iscrizione costerà meno di un milione. Comune al lavoro per rifinire l’avviso, aspettando la FIGC

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Palazzo degli Elefanti, Catania

Il mese di maggio si è aperto da qualche giorno e l’amministrazione comunale continua a confermare di avere ricevuto contatti informali con gruppi interessati al rilancio del calcio a Catania. Dopo il 18 maggio dovrebbe arrivare la risposta della FIGC alla richiesta formulata dal Comune d’iscrizione di una società calcistica di Catania al prossimo campionato di Serie D. Risposta che, quasi certamente, sarà affermativa. Nel frattempo il Comune lavora per rifinire il bando, valutando anche la possibilità d’inserimento dello strumento dell’azionariato popolare o diffuso.

La Federcalcio scriverà una lettera contenente termini e indicazioni varie affinchè la nuova proprietà effettui l’iscrizione. Presentando la richiesta di ammissione al campionato insieme al pagamento di una cifra che dovrebbe essere superiore a 15mila euro al netto delle polizze assicurative obbligatorie per giocatori e dirigenti con annessa fideiussione pari a circa 30mila euro. Andrà depositata l’istanza di affiliazione alla FIGC al comitato regionale e in copia alla sede della Federazione con tutti gli adempimenti previsti fra i quali l’indicazione del campo di gioco, l’atto costitutivo della nuova società e le garanzie di solidità economica. Fondamentale la presentazione del business plan con un piano almeno triennale delle attività, depositando alla Figc un assegno circolare non trasferibile intestato alla Federcalcio.

L’importo minimo da versare ammonta a 300 mila euro, ma è “facoltà del presidente federale, d’intesa con i vice presidenti della Figc, con il presidente della Lega dilettanti e con i presidenti delle componenti tecniche stabilire un contributo superiore al predetto minimo”. L’importo complessivo dovrebbe essere vicino al milione di euro. Questo perchè le nuove norme varate qualche anno fa hanno aumentato gli importi dovuti per scongiurare l’affiliazione di società senza solidità economica, tenendo anche conto del bacino d’utenza e dei debiti sportivi precedentemente accumulati dal club fallito.

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