VIAGGIO NELLA STORIA DEL CATANIA: 1983/84, la squadra di Pedrinho e Luvanor non riesce ad evitare la B

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foto Mimmo Rapisarda

Il cuore del Calcio Catania ha smesso di battere ma non si potranno mai cancellare i ricordi. Attraverso questa rubrica intendiamo effettuare proprio un viaggio nella storia del Catania. Una storia fatta di gioie, dolori, emozioni, momenti delicati e di grande entusiasmo.

In questi giorni abbiamo parlato dell’inizio di una storia rossazzurra, quando il Catania assunse la denominazione di Società Sportiva Catania prima, di Associazione Fascista Calcio Catania dopo, fino ad arrivare alla nascita del Club Calcio Catania e del Calcio Catania SpA. Andiamo avanti con il 51/o appuntamento della nostra rubrica, giungendo all’annata 1983-84 (fonte Tutto il Catania minuto per minuto).

Il Catania si presentò ai blocchi di partenza del campionato di Serie A mantenendo inalterata l’ossatura della squadra che aveva vinto gli spareggi per la promozione l’anno prima, confermando anche l’allenatore Gianni Di Marzio. La formazione venne rafforzata con gli acquisti di Ciro Bilardi (prelevato dalla Cavese), Fortunato Torrisi, Giuseppe Sabadini (ex Milan e Sampdoria) e dei brasiliani Pedrinho e Luvanor.

L’inizio dei rossazzurri fu con due pareggi interni, contro Torino e Sampdoria, e due sconfitte esterne, rispettivamente con l’Udinese di Zico e il Milan. La vittoria casalinga ai danni del Pisa, ottenuta grazie a una doppietta di Aldo Cantarutti, fu l’unico successo della stagione. Nonostante l’arrivo a ottobre dal Cagliari di Andrea Carnevale, futuro nazionale, il Catania colò a picco, e in seguito a una sconfitta contro la Fiorentina raggiunse l’ultimo posto della classifica non lasciandolo più.

Neanche il cambio di allenatore, Giovan Battista Fabbri per Gianni Di Marzio, impresse una svolta al torneo della squadra etnea. Le ultime cinque gare interne si disputarono in campo neutro per invasione campo (aggressione al contestatissimo arbitro di Catania 1-1 Milan il 12 febbraio 1984). Il Catania quindi tornò in B con una partita vinta su 30. Una stagione negativa, la peggiore in assoluto per i rossazzurri che, con 12 punti nella classifica finale, fecero registrare il record negativo nei campionati di Serie A a 16 squadre (quando ancora la vittoria valeva 2 punti).

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