CATANIA: gol e difesa di ferro per una macchina che Ferraro sta portando a regime

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foto Catania SSD

13 gol fatti, appena 2 subiti. Per il Catania si registra il miglior attacco del girone I di Serie D e la seconda miglior difesa in questo avvio di stagione (una rete al passivo per il Trapani, che però deve recuperare due partite). Numeri incoraggianti dopo le prime cinque giornate di campionato per una macchina che non va ancora a pieno regime ma dalle potenzialità molto elevate.

Mister Ferraro ci sta lavorando. Intanto dà l’impressione di avere in pugno la situazione, procedendo in maniera ottimale la gestione del gruppo. Al momento c’è chi non ha esordito in maglia rossazzurra, altri che hanno totalizzato pochi minuti. Altri ancora che stanno giocando con una certa regolarità, soprattutto nei ruoli cardine della squadra. La porta, ad esempio, vede Bethers incassare sistematicamente la fiducia del tecnico. Non potrebbe essere altrimenti, visto che il giovane estremo difensore – malgrado venga impegnato raramente dagli avversari – risponde sempre presente, con interventi decisivi e personalità.

Il reparto arretrato poche volte ha subito modifiche finora. Ferraro ritiene prioritaria l’efficacia della fase difensiva e preferisce dare continuità ed equilibrio a interpreti come Somma e Lorenzini che, al centro, fanno la differenza, ma anche Rapisarda e Castellini sulle corsie laterali. In mezzo al campo diventa difficile fare a meno di Rizzo, un sette-polmoni che garantisce sostanza, e del geometra Ciccio Lodi, non trascurando la gamba e le doti di Palermo negli inserimenti, che possono tornare molto utili alla causa come accaduto domenica scorsa nel secondo tempo di Catania-Castrovillari. Ma in tutti i reparti le alternative non mancano, giovani e meno giovani, operando di partita in partita le scelte ritenute più funzionali.

Ferraro dimostra di saper mescolare le carte anche in fase offensiva. Tra Sarao, Jefferson, Sarno, Giovinco, De Luca, Forchignone, Andrea Russotto, Chiarella e Litteri (quest’ultimi hanno saltato le ultime gare per problemi fisici) ci sarà spazio per tutti. L’ex allenatore del Giugliano ha praticamente l’imbarazzo della scelta. Adottando un 4-3-3 di base, ma avendo la possibilità di variarlo con qualsiasi sistema di gioco all’occorrenza, vista la duttilità dei giocatori di cui dispone (il 4-1-4-1 ed il 4-2-3-1 sono i moduli finora utilizzati in alternativa).

Si può e si deve fare ancora meglio per potere massimizzare il potenziale rossazzurro nelle prossime gare. Ma i progressi sul piano del gioco ci sono per quanto concerne la continuità dello sviluppo della manovra nell’arco dei 90′. Aumenta l’affiatamento tra i compagni, il gruppo va cementandosi, cresce la condizione fisica della squadra nel complesso. Partendo dalla solidità difensiva, per poi pazientare e affondare i colpi al momento giusto. Perchè Ferraro preferisce badare al sodo, vincendo con cinismo e concretezza e lavorando per ridurre al minimo gli errori. La macchina c’è, continua a correre. Prestando attenzione alle insidie che continuerà ad incontrare lungo il percorso.

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