ESCLUSIVA – Monaco: “La società si è già innamorata di Catania. Gioco? Le polpette riempiono la bocca, conta segnare e vincere”

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Mille emozioni vissute sotto l’Etna. La gioia indelebile per la storica promozione in C1 nel 1999, la finale Playoff di Taranto per andare in B che sancì il ritorno dell’Elefante e tanti momenti intensi che lo hanno portato ad instaurare con la città di Catania un legame fortissimo. L’ex difensore rossazzurro Gennaro Monaco è intervenuto ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com per analizzare ed approfondire i temi principali relativi al Catania, auspicando che con l’attuale società ci possa davvero essere un futuro roseo per l’Elefante:

Ti aspettavi che il Catania iniziasse subito il campionato con cinque vittorie di fila?
“Ero fiducioso. E’ bellissimo vedere questo entusiasmo della squadra che ha capito di avere alle spalle una tifoseria da Serie A. Questa società merita tante soddisfazioni. Ho conosciuto il vice presidente Grella a luglio ed ho visto in lui una persona entusiasta, che sa cosa vuole. Sono già innamorati di Catania e dei catanesi. Loro s’immaginavano di trovare entusiasmo, ma adesso si stanno davvero rendendo conto di trovarsi in una città incredibile”.

Cosa ne pensi della rapidità con cui il gruppo si è calato nella categoria?
“Lo ha già fatto nel giro di un paio di mesi. Un processo andato a svilupparsi molto velocemente. Antonello Laneri ha costruito questa squadra prendendo un allenatore come Ferraro. Zeoli, Lele Catania, il grande Biagianti fanno parte dello staff. E poi c’è Lodi, che è un catanese adottivo. Con questo gruppo di lavoro i giocatori sentono il senso d’appartenza e sono subito entrati in clima campionato. E’ stata una strategia eccellente, quella della dirigenza di scegliere calciatori già molto legati ai colori rossazzurri come base del progetto. In più sono arrivati Under di qualità. Non era semplice per Laneri, visto che il Catania è partito in ritardo rispetto a squadre come Lamezia, Vibonese e Trapani, le quali hanno avuto molto più tempo a disposizione per reperire sul mercato Under di livello. Laneri ha preso giovani bravi e pronti per la piazza di Catania. Il portiere in particolare secondo me farà una grande carriera, speriamo possa restare a Catania per tanti anni”.

C’era un pò di scetticismo iniziale da parte della piazza che si aspettava magari un allenatore più quotato, invece Ferraro sta gestendo bene un gruppo di soli titolari.
“Mister Ferraro è molto bravo. Io lo conosco da una vita. Si tratta di un ragazzo umile, perbene, grande professionista. Quando lo ha preso Laneri ero contento perchè so che è un metodico, uno che arriva sempre all’obiettivo. Bene così. I grandi nomi in panchina non vanno mai da nessuna parte”. 

C’è ancora qualche critica sul piano del gioco. E’ davvero così importante per il Catania?
“Le polpette riempiono la bocca. L’importante è che il Catania faccia gol e vinca le partite. Il bel calcio si fa in categorie superiori. Anche perchè in Serie D trovi spesso campi anche inguardabili, dove non è facile sviluppare un certo tipo di gioco. In questo senso posso dire che il campo di Cercola non è piccolo e le condizioni del terreno potranno permettere al Catania di esprimere il suo gioco”.

Avversaria la Mariglianese, match che nasconde delle insidie.
“Sicuramente. Come ogni squadra che affronterà il Catania. Perchè tutte le avversarie vorranno fare la partita della vita per fermare il Catania, ma speriamo che questo non succeda mai. La Mariglianese è una delle squadre più giovani d’Italia, corre tanto ma non possiede i colpi degli attaccanti rossazzurri o di un centrocampista come Lodi e altri. Mettendo anche il Catania la corsa al servizio della squadra, la qualità farà la differenza”.

Quanto è importante per un allenatore avere così tanti attaccanti di spessore in rosa?
“E’ bellissimo perchè nell’organico del Catania trovi gente che potrebbe giocare titolare dappertutto. In più si sono calati nella parte. Quando scendono in campo anche a gara in corso ti spaccano la partita. Bisogna fare un grande plauso a questa società lungimirante. Spero che in questi anni possa gratificare una città e tifoseria come Catania che ha un milione di tifosi nel mondo. Il pubblico di Catania ti mette le ali. Qualcosa d’inspiegabile. Solo chi ha indossato quella maglia può capire cosa ti può regalare la tifoseria del Catania. E solamente in grandi città come Catania e Napoli puoi provare certe emozioni, perchè vivono il calcio a 360 gradi”.

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