A MENTE FREDDA: l’analisi del match disputato dal Catania contro il Locri

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foto Catania FC

Gol e vittorie. Il Catania non si ferma più. Superato anche l’ostacolo Locri al “Massimino”, davanti ad una cornice di pubblico che conferma di essere degna di ben altri palcoscenici. Ma questo, ormai, non fa più notizia. Significativo, invece, il gesto degli ultras rossazzurri che, in segno di rispetto nei confronti del tifoso che ha necessitato dell’intervento dei sanitari e delle relative cure mediche (auguri di pronta guarigione, ndr), hanno interrotto le operazioni del tifo organizzato nel corso della ripresa.

Venendo alla partita, la sensazione è che il Catania dovrà abituarsi ad incontrare spesso avversarie che badano quasi esclusivamente a non prendere gol nella speranza di trovare la via della rete in quelle sporadiche occasioni che riescono a costruire. Nel primo tempo il Locri ha eretto un vero e proprio muro a protezione dell difesa, in pratica con tutti gli uomini dietro la linea della palla. Un film già visto, evidentemente molte avversarie ritengono che per provare a frenare la corsa del Catania basti spezzettare il gioco, difendersi a spada tratta e sperare che l’Elefante sia in giornata no.

In realtà questo Catania, anche quando non spicca per lucidità e brillantezza, dimostra di sapersi imporre sempre e comunque. Perchè il gruppo è affamato, mister Ferraro si conferma all’altezza di gestire uno spogliatoio che ha compreso l’importanza di mettere al primo posto il bene del Catania, a prescindere dal minutaggio. Giovinco, a fine partita, ha commentato con gioia la vittoria e la sua prima firma in casacca rossazzurra (e che firma!), auspicando di trovare maggiore spazio ma senza polemizzare e consapevole che non deve mollare di un centimetro nel corso degli allenamenti. E’ questa la ricetta vincente, perchè alla lunga la qualità del lavoro svolto in settimana fa la differenza.

Non è facile allenare un gruppo di soli titolari (non è una frase fatta, ndr). Anche Ferrara ha sfruttato la chance concessagli dal mister, prendendo il posto di Somma nell’undici di partenza al centro della difesa. Tutti rispondono presente e le vittorie aiutano a trasmettere entusiasmo. Non era facile, nè scontato incamerare i tre punti mercoledì. Il Catania ha avuto la pazienda di aspettare il momento giusto per colpire, sfruttando Ferraro ancora una volta i cambi a disposizione, con intelligenza ed una lettura impeccabile della gara.

Se De Luca ha un pò deluso le attese da falso 9 nel 4-3-3, faticando a trovare la profondità anche a seguito dell’attenta disposizione difensiva del Locri, con gli ingressi di Giovinco, Sarao e Jefferson il Catania ha aumentato il coefficiente di pericolosità in avanti, costituendo un centrocampo a due più muscolare senza Lodi, sostituto anch’egli nel corso della ripresa. A seconda che serva estro, fantasia, capacità di saltare l’uomo, struttura fisica, velocità, abilità negli inserimenti per vie esterne o centrali, duttilità e quant’altro, Ferraro può adottare svariate soluzioni cambiando sistema di gioco e tema tattico in qualsiasi momento. Se consideriamo che questa squadra al momento non ha raggiunto il top della condizione, le tante vittorie di seguito inanellate assumono un valore ancora più importante.

Il passaggio dal 4-3-3 al 4-2-3-1 fino ad un più offensivo 4-2-4, per poi tornare al 4-3-3, ha disorientato i calabresi. Troppo chiaro il divario tecnico tra le due compagini, niente da fare per il Locri che solo in un paio di circostanze ha provato ad impensierire Bethers. Troppo poco. Il Catania ha vinto come voleva la squadra e come logica voleva. Prima o poi il risultato avrebbe sorriso agli etnei e non poteva essere altrimenti, visto l’assedio continuo nella seconda frazione e la grande qualità di cui dispone l’organico di Ferraro. Il 2-0 finale premia la grinta e la determinazione di un Elefante mai sazio, che pensa già al Paternò. Con in testa un solo obiettivo: vincere, continuando ad inseguire record su record sulla strada che deve riportare Catania nel professionismo del calcio.

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