A MENTE FREDDA: l’analisi del match disputato dal Catania a Lamezia Terme

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foto Facebook Catania SSD

Prosegue senza sosta il cammino del Catania, che a Lamezia Terme conquista il dodicesimo risultato utile consecutivo consolidando la vetta della classifica e conservando il +10 rispetto al secondo posto occupato proprio dai lametini. Non un vantaggio rassicurante se si pensa che siamo ancora al mese di novembre ma da gestire con relativa tranquillità, oltre che un dato che conferma i grandi valori finora espressi.

Nell’analizzare la prestazione offerta a Lamezia, partiamo dalle considerazioni della stampa calabrese. Si è letto di un “Catania che ha rischiato grosso”. Chiacchiere che non trovano riscontro nei numeri di un match che ha fotografato invece un sostanziale equilibrio nell’arco dei 90′, su un terreno di gioco reso pesantissimo dalla pioggia che ha penalizzato sul piano tecnico il Catania, la cui rosa abbonda di giocatori dal tasso qualitativo elevato.

Per il resto, sempre secondo quanto riportato dalla stampa specializzata lametina, a proposito del “divario in termini di punti che non si è visto”, la distanza tra le due squadre è certificata dalle numerose occasioni sprecate dai lametini in questa stagione e dall’impressionante ruolino di marcia di un Catania che, non a caso, vanta il miglior attacco e la difesa meno perforata del campionato. 28 reti all’attivo e 6 al passivo, lungo un percorso caratterizzato da 10 vittorie, 2 pareggi e 0 sconfitte, sono elementi più che sufficienti per potere affermare la superiorità netta del Catania fino a questo momento.

Il Lamezia è pur sempre secondo in classifica, indice della presenza di una delle compagini più attrezzate del torneo ma che, comunque, non gode della qualità e profondità della rosa di cui dispone mister Ferraro. In partita secca ci stava che i gialloblu provassero a fare qualcosa in più per tentare di ridurre il gap dal Catania. In realtà i lametini, tolte un paio di circostanze, non hanno impensierito più di tanto gli etnei i quali, anzi, hanno dato l’impressione che se non si fossero abbassati troppo in alcuni momenti della gara e avessero sfruttato meglio qualche ripartenza avrebbero anche potuto piazzare la zampata vincente.

E’ vero che non è stato il miglior Catania, faticando nello sviluppo del gioco perchè le condizioni del rettangolo verde rendevano molto complicata la circolazione dalla palla e perchè, evidentemente, il Lamezia Terme ha avuto i suoi meriti in fatto di pressing e intensità. Ma non si è mai avuta la percezione che i padroni di casa potessero mettere sotto il Catania, escludendo pochi frangenti di un primo tempo in cui le mezzali rossazzurre agivano troppo in ampiezza, costringendo gli esterni offensivi ad arretrare il proprio raggio d’azione e a non garantire fluidità sulle corsie laterali. E’ andata meglio nella ripresa, dove Palermo (gran gol) ha colpito subito a freddo e mister Ferraro ha disposto tatticamente un Catania più equilibrato e compatto, sempre votato al sacrificio.

“Siamo il Catania, dobbiamo puntare sempre a vincere”. Ha motivato così, Ferraro, la scelta coraggiosa di opporre all’attacco lametino (autentico punto di forza gialloblu) tre under in difesa, “liberando” un over (Russotto) nel reparto offensivo. Mossa che ha dato i suoi frutti, con la personalità di Castellini al centro e Boccia che, malgrado sia adattato al ruolo di terzino sinistro, dimostra di possedere spiccate capacità di adattamento. Ieri, peraltro, ha avuto a che fare con un cliente non facile come Addessi.

Il Catania sapeva di avere a disposizione due risultati su tre, ma ha provato a vincere per dare una mazzata alla compagine di mister Raffaele Novelli giocando più di sciabola che di fioretto. E’ venuto fuori un giusto pareggio e va benissimo così. Da martedì, testa all’Acireale per ritrovare la strada dei tre punti al “Massimino”.

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