LA SICILIA – Ezio Raciti: “Catania, sta nascendo una squadra importante. Rapisarda e Palermo, maglia rossazzurra cucita addosso”

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Ezio Raciti, ex allenatore delle giovanili rossazzurre e che ha condotto il Messina alla salvezza nella passata stagione, ha concesso un’intervista al quotidiano La Sicilia:

“Il Catania tornato subito in C? Era un passaggio naturale dopo quanto successo due anni fa. Era impensabile vedere il Catania nei Dilettanti, così come a mio avviso anche in Serie C perchè sappiamo tutti questa piazza a cosa possa ambire. I numeri allo stadio lo scorso anno lo dimostrano, l’attenzione mediatica pure. Oggi devo riconoscere che si sta operando con lungimiranza e non poteva essere diversamente quando hai un direttore che risponde al nome di Antonello Laneri che è sempre stato un valore aggiunto, ovunque sia andato. E non scordiamoci dell’operato dello staff tecnico. Poteva sembrare scontato vincere il campionato, ma farlo con largo anticipo e con tutti quei punti di vantaggio è certamente merito di uno staff che ha sempre tenuto alta la concentrazione. ”         

“Fra riconferme e nuovi arrivi sta nascendo una squadra molto importante per la Serie C, con giocatori che sono perfettamente consapevoli della maglia che indosseranno e della squadra con cui giocheranno. Con 4-5 elementi che dovranno arrivare, stando a quanto dichiarato dalla società, il Catania alzerà ancora di più l’asticella e sarà una delle squadre da battere insieme con Avellino, Benevento, Crotone”.

“E poi ci sono i catanesi doc: Rapisarda l’ho visto crescere, così come Palermo che ho poi avuto anche a Siracusa. Hanno questa maglia cucita addosso. In generale chi è arrivato lo scorso anno ha dimostrato e capito cosa significhi Catania. La speranza è che ciò avvenga anche quest’anno, nonostante la C sia un campionato molto più impegnativo e oggi posso dirlo con cognizione vista l’esperienza maturata: al di là di doti umane occorrono altre qualità e credo di aver dimostrato qualcosa. Anzi mi sono tolto pure lo sfizio di battere il Catania anche se a mio figlio Antonio, poi, da tifoso della curva, ho dato un dispiacere… Allenare il Catania? Rimane un sogno, chissà…”.

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